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L'esperto

Giga finiti e niente wi-fi? Rischio panico e tachicardia

19 febbraio 2018 | 18.43
LETTURA: 4 minuti

(FOTOGRAMMA)
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Ritrovarsi con i giga dello smartphone finiti e senza connessione. E' l'incubo di chi 'vive' sulla rete e anche un rischio per la salute. "Se un tempo le fonti di ansia e preoccupazione erano perlopiù causate da figli, relazioni sentimentali complicate, frustrazione sul posto di lavoro e paura di non arrivare a fine mese, ora a creare agitazione e pensieri negativi, quelli che provocano mal di pancia e tachicardia, o che non fanno dormire la notte, ci si mette anche la tecnologia": lo sostiene Terenzio Traisci, psicologo, formatore e ideatore dell''Ingegneria del buon umore', autore del libro 'Felicemente stressati', guida che insegna a vincere lo stress attraverso la risata.

Il fenomeno descritto dall'esperto è al centro del film 'Sconnessi', in uscita il 22 febbraio, diretto da Christian Marazziti. Una famiglia allargata si ritrova in uno chalet di montagna senza connessione internet. Ecco che panico, dissidi e rabbia si scatenano nel tentativo di tornare a comunicare in modo tradizionale.

CONNESSIONE - "Da qualche tempo ormai viviamo in una condizione di connessione perenne - aggiunge Traisci - che ci porta a pensare di dover sempre essere attenti e pronti a una risposta immediata. Ma fra chat, social network, e-mail e applicazioni varie non stacchiamo mai gli occhi dal telefono, né tantomeno la testa dagli impegni".

CHAT - "WhatsApp, la chat più utilizzata del mondo, è sicuramente uno dei principali motivi di stress e tensione, causa di litigi fra coppie e amici. Solo per fare alcuni esempi - ricorda l'esperto - quando va in crash e ci sembra di essere isolati dal mondo; quando ti aggiungono in mille gruppi, animati da persone spesso troppo 'attive'; quando l’interlocutore non risponde nonostante la doppia spunta blu; i messaggi vocali: c’è chi riesce a mandarli lunghi anche 5 minuti; quando ricevi chiamate e video chiamate e sai già prima di rispondere che la comunicazione sarà un incubo; quando i clienti o i fornitori ti scrivono a qualunque orario e in qualunque giorno della settimana, anche nel weekend".

REPERIBILITA' - Secondo Traisci, "le chat sono passate dall’essere una rivoluzione epocale nel modo di comunicare, poiché hanno fornito alle persone l’opportunità unica di comunicare con una rapidità e con una varietà prima inesistente, al tramutarsi in incubo poiché ci fanno sentire sempre forzatamente reperibili, a dover accorciare i tempi di risposta, costringendoci a una rapidità costante che genera ansia”.

SOLUZIONI - Come si può trovare una soluzione? "Occorre fare un ragionamento inverso rispetto a quelli comuni e diffusi, che suggeriscono di isolarsi per qualche ora al giorno per concentrarsi, poiché ciò rappresenta una forzatura rispetto all’evoluzione del nostro Dna" suggerisce lo specialista.

CONSIGLI - "L’obiettivo deve essere quindi quello di creare le condizioni per la concentrazione, che sono l’opposto delle condizioni per la distrazione, quindi: 1) alla stanchezza sostituisci più riposo, micro-pause in cui ti rilassi, respiri e chiudi gli occhi; 2) alla noia sostituisci significato, cioè il perché fai quello che fai e cosa è davvero importante per te; 3) alla sedentarietà sostituisci esercizio fisico, perché favorisce la produzione di sostanze (neurotrofiche) che aiutano i tuoi neuroni; 4) alla reazione alla casualità degli eventi, delle notifiche di messaggi/email, sostituisci la programmazione di quando distrarti (che sarà la tua ricompensa, per cui sarai più motivato a concentrarti)".

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