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Troppa luce e poco sonno: maledetta primavera

04 aprile 2018 | 12.16
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Fioriture di primavera - FOTOGRAMMA
Fioriture di primavera - FOTOGRAMMA

Mesi in attesa della bella stagione, ma quando arriva la primavera spesso ci coglie alla sprovvista. Non è raro in questi giorni, infatti, incappare in fiacchezza e sonnolenza, o improvvisi malumori. L'organismo può non arrivare pronto al cambiamento, così si finisce preda di una depressione stagionale che colpisce sempre più persone. E' quanto emerge da un sondaggio condotto dall'Eurodap (Associazione europea per il disturbo di attacchi di panico) per l'AdnKronos Salute sull''effetto primavera', che ha coinvolto 586 intervistati: il 74% non si sente in equilibrio a livello fisico e mentale; il 69% ha modificato solo qualche alimento con la nuova stagione; il 78% non riesce a ritagliarsi del tempo per sé e dichiara che la qualità del suo sonno è peggiorata.

Maledetta primavera, dunque? "Questi dati sono allarmanti - spiega la psicologa​ Eleonora Iacobelli, vicepresidente Eurodap e responsabile trainer del centro Bioequilibrium - Proprio con l'arrivo della primavera è molto importante ritrovare le giuste energie prendendosi più cura di sé. Esiste un legame molto stretto tra le condizioni climatiche e atmosferiche e i processi che avvengono nel nostro organismo. La luce del giorno ha un effetto in genere euforizzante e antidepressivo, rivitalizzando tutti i sensi. Ci si sente più allegri, meno stressati e più aperti verso il mondo e verso gli altri. Ma non è per tutti così. Il cambio di stagione - avverte - può metterci al tappeto".

"Sonnolenza, fiacchezza, mancanza di concentrazione e tendenza all'evitamento sociale sono solo alcuni dei sintomi caratteristici della cosiddetta depressione stagionale - prosegue Iacobelli - In primavera le giornate si allungano, e il nostro cervello e il nostro organismo hanno bisogno di più energia. Nel corpo aumenta la produzione di cortisolo, un ormone che sul sistema nervoso ha un effetto eccitante. Ma se il nostro fisico è particolarmente stanco, non regge a questo stimolo eccessivo e manda segni di disagio. Inoltre le difficoltà possono anche essere di natura psicologica, nel vedere in modo positivo il futuro, ad esempio".

Per agevolare il cambio di stagione e ritrovare le energie, ecco alcuni consigli dal centro Bioequlibrium ,​ ​dove ​si insegnano diverse tecniche sia di rilassamento e di affermazione del sé. "La prima cosa da fare è esporsi il più possibile alla luce diurna, in modo da abituare l'organismo - spiega la psico​loga​ - La luce solare, infatti, contribuisce anche alla produzione di melatonina, un ormone che aumenta l'energia e il tono dell'umore. Non dobbiamo dimenticare, poi, di ritagliare per noi stessi dei momenti di relax durante l'arco della giornata".

"Inoltre - prosegue - consentite al vostro corpo di riposare 6-8 ore a notte: è fondamentale per smaltire le tensioni accumulate nella giornata e svegliarvi lucidi e riposati. L'ambiente in cui si dorme dovrebbe essere nettamente distinto da quello in cui si svolge il resto della vostra vita in casa. Per conciliare il sonno una buona tecnica è quella di mettersi supini e di contare da 100 all'indietro, accompagnando il tutto con la respirazione. In alternativa, riportate alla mente un evento positivo della vostra vita e ripercorretelo mentre respirate lentamente e profondamente".

"Al risveglio - suggerisce Iacobelli - utilizzate la respirazione diaframmatica (addominale): recenti ricerche hanno dimostrato come diversi neuroni alla base del tronco encefalico siano sensibili alla respirazione. Una corretta respirazione può, quindi, essere utilizza da calmante naturale. Mettetevi in un posto tranquillo, inspirate lentamente dal naso, senza gonfiare il torace, mantenendo basse le spalle, percependo l'aria che entra nel vostro corpo, ed espirate con calma dalla bocca. Un respiro profondo e controllato è un respiro sano. Al fine di riequilibrare al meglio i due emisferi cerebrali - conclude Iacobelli - potrebbe essere utile mettere in contatto le dita di entrambe le mani, dal mignolo al pollice, numerando i vari passaggi".

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