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Caso Brisinda, ispettori del ministero a Crotone

27 luglio 2018 | 15.10
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(Fotogramma)
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Nuovi sviluppi sul caso Brisinda. Il chirurgo, sospeso per 6 mesi dal servizio (senza stipendio) dall'Asp di Crotone, e poi reintegrato dal Tribunale della città calabrese. L'azienda sanitaria provinciale aveva presentato ricorso, poi rigettato dal Tribunale. E nei giorni scorsi 7 ispettori del ministero della Salute, insieme a un maresciallo del Nas di Cosenza, si sono recati all'ospedale di Crotone dove - a quanto apprende l'AdnKronos Salute - sono stati sentiti lo stesso Brisinda, i vertici della struttura, i medici e il caposala della Chirurgia, e il risk manager dell'Asp, Massimo Rizzo.

Nell'ispezione "sono stati acquisiti tutti gli elementi utili a ricostruire i fatti e a individuare rischi ed eventuali responsabilità", sottolinea il deputato M5S Francesco Sapia della Commissione Affari sociali, che si era rivolto al ministro della Salute Giulia Grillo, chiedendo l'invio di ispettori ministeriali all'ospedale di Crotone. "Ringrazio il ministro Giulia Grillo - afferma Sapia - per l'immediata attenzione rivolta al reparto di Chirurgia generale dell'ospedale di Crotone, in cui da mesi si è creata una situazione insostenibile a causa, a mio avviso, della manifesta e grave ostilità della direzione generale dell'azienda sanitaria nei confronti del primario chirurgo, professor Giuseppe Brisinda, cui sono state attribuite tutte le colpe, c'è mancato poco - scherza Sapia - anche per la mancata qualificazione dell'Italia al Mondiale di calcio".

"Il recente arrivo di ispettori ministeriali all'ospedale di Crotone - sottolinea Sapia - è la riprova della serietà e prontezza con cui il ministro Grillo sta affrontando il caso. Sono stati acquisiti tutti gli elementi utili a ricostruire i fatti e a individuare rischi ed eventuali responsabilità. Il che è una garanzia anche per evitare che possibili condizionamenti ambientali a livello locale possano pregiudicare l'attività di una struttura pubblica che, per ammissione dello stesso direttore generale dell'Asp di Crotone, Sergio Arena, stava funzionando egregiamente e riducendo l'emigrazione sanitaria, fino a prima dell'illegittima sospensione del primario Brisinda".

"Attenderemo - conclude Sapia - i risultati dell'ispezione del ministero della Salute, consapevoli che a vantaggio della sanità pubblica crotonese occorre rimuovere incrostazioni di potere che hanno prodotto tutta una serie di storture: dalla permanenza di Arena, consentita dal governatore regionale Oliverio e dal commissario Scura, che ignorando la legge non hanno mai attivato la decadenza automatica del manager prevista per il disavanzo di bilancio aziendale, all'incredibile nomina del Dg facente funzioni da parte del responsabile dei Servizi amministrativi dell'Asp; dalla drammatica vicenda del Punto nascita - continua - all'assegnazione di incarichi a soggetti con domanda fuori termine; da dispetti contra personam sino all'approvazione di graduatorie relative a concorsi per interni, censurati dal Collegio sindacale dell'epoca e perfino a Roma", conclude.

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