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Da Piacenza in Mar Rosso, avventura sub per studenti Liceo Gioia

19 febbraio 2019 | 12.43
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Gli studenti del Liceo Gioia di Piacenza in barca a Sharm el Sheikh - Foto Bubbles  Dive Club
Gli studenti del Liceo Gioia di Piacenza in barca a Sharm el Sheikh - Foto Bubbles Dive Club

Da Piacenza al Mar Rosso, per esplorare uno dei fondali più belli e ricchi del pianeta, mettendo in pratica le nozioni imparate in piscina. E' l'avventura vissuta da 14 studenti del Liceo statale Melchiorre Gioia, fra i 16 e i 17 anni, che hanno trascorso una settimana di immersioni a Sharm El Sheikh, in Egitto, grazie al Progetto educativo subacqueo, ideato e realizzato ormai quasi 20 anni fa dalla Scuola d'immersione Piacenza per i ragazzi del Gioia.

L'iniziativa, unica nel panorama formativo italiana, punta ad avvicinare i giovanissimi al mondo sottomarino. Della durata di un anno, prevede corsi teorici e pratici in piscina per imparare ad andare sott'acqua, e la messa in pratica degli insegnamenti e delle competenze acquisite direttamente in mare. I giovani sub hanno infatti l'opportunità di trascorrere 3 settimane in Corsica durante l'estate, alla fine della scuola, e 5 giorni in Mar Rosso tra fine gennaio e inizio febbraio, quando la normale attività didattica lascia spazio a progetti educativi innovativi, come questo.

Anche quest'anno, ad accompagnare i ragazzi a Sharm sono stati Antonella Ciocchi, insegnante di educazione fisica e referente del progetto per il Liceo Gioia, e gli istruttori della Scuola di immersioni Piacenza che li seguono nella formazione in acqua da ottobre. "E' un progetto speciale che portiamo avanti da tanti anni nel nostro liceo, una scuola pubblica", rivendica Ciocchi. Dall'anno scolastico '99-2000 il Gioia ha sposato l'iniziativa proposta dalla Scuola d'immersione Piacenza, con l'obiettivo di avvicinare i giovanissimi al mare, far scoprire loro il mondo sottomarino e farli appassionare alla subacquea. Ma non solo.

"Questa è una vera esperienza formativa - spiega Ciocchi all'Adnkronos Salute - infatti si chiama Progetto educativo, non è un semplice addestramento fisico, ma ha effetti positivi sulla formazione del carattere: si impara l'autogestione nella suddivisione dei compiti e nelle dinamiche di gruppo; migliorano l'autodisciplina e il senso di responsabilità, verso se stessi e i compagni; con tenacia e costanza si impara a mettersi alla prova e a superare gradatamente le difficolta. Le attività in piscina - prosegue - sono volte a questo, così quando i ragazzi si troveranno in acqua a fare le immersioni sembrerà tutto più semplice, proprio perché in piscina hanno superato prove ben più difficili". Secondo l'insegnante, "in tutti gli studenti che hanno partecipato si è rafforzata l'autostima e la consapevolezza delle proprie capacità".

Entusiasti dell'esperienza vissuta i ragazzi e le ragazze appena rientrati in Italia dalla settimana in Mar Rosso. "La subacquea mi interessava e affascinava - racconta Anna Chiozza, della IV liceo Gioia - la prof mi ha spinto a provare e i racconti dei compagni che avevano partecipato al progetto l'anno scorso mi hanno convinta. Sono una persona un po' ansiosa - confessa - ma con questa esperienza mi sono riscoperta e sono felice di essere venuta in Mar Rosso, per tutte le cose belle che ho visto e anche per lo spirito di gruppo che si è formato tra noi ragazzi".

Carlo Salotti, II liceo, era già innamorato della subacquea e aveva già un brevetto sub quando ha deciso di partecipare a questo progetto. "Questo corso è molto diverso, più completo - dice - ci insegna a essere autonomi e allo stesso tempo a rispettare il sistema di coppia". Sul momento più bello non ha dubbi: "Quando salto in acqua sono felice e mi dimentico di tutto il resto, del freddo sulla barca, dell'attrezzatura pesante".

"E' il quarto anno che seguo i ragazzi del liceo Gioia, è un'esperienza meravigliosa - commenta Pierpaolo Peluso, fotografo e istruttore sub, proprietario del Bubbles Dive Club a Sharm el Sheikh - c'è solo un po' di amarezza per il fatto che si tratta di un solo progetto, nonostante abbiamo in Italia una federazione che potrebbe promuovere iniziative del genere. Sarebbe bello che ce ne fossero di più, anche perché la subacquea sta invecchiando, l'età media dei sub si sta alzando progressivamente, non ci sono tanti giovani che si avvicinano a quest'attività, non vengono motivati. Sarebbe meraviglioso - sottolinea - se si buttassero di più su queste cose qui anziché passare il tempo sui social".

Da mesi Sharm sta vivendo un rilancio del turismo, anche italiano. "C'è grande attenzione alla sicurezza - riferisce Peluso - si percepisce in aeroporto e andando in giro. I Paesi che mantengono lo 'sconsiglio' lo fanno per puro motivo politico, e infatti chi ama questo posto trova rotte alternative, per esempio i russi arrivano via Istanbul o Israele. Le presenze italiane sono di nuovo tantissime, stanno tornando gli inglesi: insomma, Sharm sta rinascendo e anzi si sta ampliando, con la costruzione di nuove strutture in vista dell'edificazione del ponte che collegherà con l'Arabia saudita".

Quasi 300 ragazzi e ragazze, in questi anni, sono stati avviati alla passione per la subacquea grazie a questo progetto che, fra i riconoscimenti ottenuti, si è aggiudicato il Premio Marcante 2017, assegnato nel Museo del mare di Genova.

A farsi carico della gran parte delle spese è la Scuola di immersione Piacenza, che mette a disposizione gratuitamente personale qualificato, attrezzature e apparecchiature subacquee per le attività in piscina e in mare, con il sostegno del Comune di Piacenza e dell’Uisp (Unione italiana sport per tutti) - Comitato provinciale di Piacenza. Per gli studenti - si legge sul sito dell'iniziativa - sono previsti un contributo di partecipazione di 70 euro, stabilito dal Consiglio di istituto, per l’attività effettuata nei due cicli in piscina e le spese per le attività in Mar Rosso e in Corsica. Ma in caso di particolari difficoltà economiche, c'è la disponibilità a prevedere forme di gratuità, da concordare con l’istituzione scolastica, da parte della Scuola d’immersione Piacenza che fornisce gratuitamente pinne, maschere e mute subacquee se le famiglie non possono affrontare l'acquisto.

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