''Investire nel rinnovamento dei macchinari è di fondamentale importanza per assicurare la qualità delle cure radioterapiche. Così il professor Stefano Magrini, Presidente di AIRO, che ha fotografato la situazione italiana anche negli aspetti più critici.Possiamo infatti stimare che oltre il 40% delle macchine, in dotazione nei circa 200 centri italiani censiti nell’ultimo rapporto AIRO, sia da sostituire. Hanno più di 10 anni, questo è inaccettabile. Diverso il discorso se parliamo delle apparecchiature di altissima tecnologia, quelle che hanno costi di esercizio e di installazione elevati: in questo campo siamo pienamente in media con l’Europa migliore''. ''In Europa, così come in Italia'' – continua il professor Magrini - ''sussistono ancora significative disomogeneità rispetto all’accesso al trattamento radioterapico, ai servizi correlati e alla formazione di personale qualificato, dove c’è carenza di specialisti.''