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Sedicimila persone da tutto il mondo, si chiude Wcd19

15 giugno 2019 | 17.25
LETTURA: 4 minuti

(Foto dalla Pagina FB di WCD2019)
(Foto dalla Pagina FB di WCD2019)

Circa 200 tra meeting e sessioni, 18 major sponsor, 16.446 registrazioni, 5.777 abstract, 12.600 delegati, 1.133 borse di studio, 15.000 metri quadrati di spazio espositivo. Sono questi alcuni dei numeri del 24.mo World Congress of Dermatology che si chiude oggi a Milano. "Il congresso è stato un grande successo, molto partecipato da oltre 16 mila persone di tutti i Paesi del mondo - dichiara Ketty Peris del Policlinico Gemelli di Roma, segretario generale del Wcd2019 - Sono stati illustrati risultati entusiasmanti relativi a numerose nuove terapie sia per le malattie infiammatorie che tumorali della pelle, che ci consentono ormai di scegliere la soluzione più adeguata al paziente".

Tra i relatori delle sessioni plenarie Emma Guttman del Mount Sinai Hospital, tra i maggiori esperti mondiali di dermatite atopica; Giuseppe Argenziano a capo dell’Unità di Dermatologia dell’Università della Campania, esperto di dermatologia oncologica; Lorenzo Cerroni del Dipartimento di Dermatologia dell’Università di Graz e Michele De Luca dell’Università di Modena e Reggio Emilia, studioso delle cellule staminali epiteliali. I nuovi farmaci per la psoriasi e la dermatite atopica, ma anche gli studi sul microbioma, le tecnologie non invasive per la diagnosi dei melanomi e dei tumori cutanei, l'intelligenza artificiale che promette di rivoluzionare la diagnostica e la nuova medicina estetica che punta su approcci hi-tech sono stati solo alcuni dei temi del Congresso. Il testimone ora passa a Singapore, Paese che organizzerà la prossima edizione del Wcd nel 2023. Il tema scelto dagli organizzatori è 'Dermatology Beyond Borders', con l’obiettivo per medici, ricercatori e industria di lavorare insieme per estendere i confini della dermatologia.

"Dal Congresso è emerso il nuovo trend della dermatologia, ormai all'avanguardia e capace di gestire a 360 gradi le patologie della pelle anche quando hanno un risvolto e un interessamento sistemico. Questo significa essere capaci di diagnosi precoci e all’avanguardia sia nell’ambito oncologico, per esempio pensiamo al melanoma, ma anche nel caso di patologie infiammatorie come la psoriasi e la dermatite atopica", sostiene Giovanni Pellacani dell'Università di Modena e Reggio Emilia, presidente del Wcd2019. "Il grande risultato è la capacità di gestire queste complesse patologie anche in caso di malattia oncologica avanzata. Sicuramente nuovi orizzonti futuristici, quali l’intelligenza artificiale, sembrano far capolino nella dermatologia prima ancora che in altre discipline: per la diagnosi di melanoma si aprono nuovi orizzonti", conclude il Pellacani.

Il 24th World Congress of Dermatology si è svolto sotto l’egida dell'l’International League of Dermatological Societies. La Società italiana di dermatologia medica, chirurgica, estetica e delle malattie sessualmente trasmesse (Sidemast) è stato l’organizzatore nazionale e Triumph Group International è stato il Pco del Congresso internazionale.

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