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L'assistenza degli infermieri nelle leucemie, tre modelli allo studio

22 novembre 2019 | 16.18
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L'assistenza infermieristica in ematologia si evolve, con modelli scientificamente validati per garantire un supporto mirato, efficace ed efficiente al paziente con patologie ematologiche. E' l'obiettivo del progetto Campus Nurses, legato al progetto Campus All (Acute lymphoblastic leukemia) promosso da Incyte, di cui si parla in una due giorni a Roma, sotto la direzione scientifica di Robin Foà, del Dipartimento di medicina di precisione e traslazionale dell'università degli Studio di Roma Sapienza'.

Per quanto riguarda gli infermieri, spiega all'Adnkronos Salute Gianpaolo Gargiulo, responsabile della formazione per la commissione infermieristica Gitmo (Gruppo italiano per il trapianto di midollo osseo, cellule staminali emopoietiche e terapia cellulare), il progetto ha radici lontane e il 20 dicembre a Bologna è in programma la conferenza nazionale che farà il punto sullo stato dell'arte dei modelli di assistenza in tre patologie del sangue: leucemia mieloide cronica; leucemia linfoblastica acuta e rigetto nei trapianti di midollo. "Il nostro lavoro - spiega Gargiulo - è cominciato nel 2015 con l'obiettivo di mettere concretamente al centro dell'iter di cura il paziente con leucemia, a partire dal grande cambiamento portato delle terapie innovative, somministrate con farmaci orali. Una modalità che cambia anche il ruolo dell'infermiere, più incisivo che in passato".

Da questa riflessione è nato "un gruppo di lavoro con infermieri, associazioni di pazienti, medici: il progetto Euriclea (dal nome della nutrice di Ulisse, unica a riconoscerlo al suo ritorno), una la sfida riconoscere le esigenze del paziente e sostenerlo". Con questa iniziativa è stato poi strutturato un percorso di assistenza in cui "è stata data grande enfasi alla multidisciplinarità", ha aggiunto l'esperto.

Successivamente, per formare adeguatamente gli infermieri, è stato creato un corso di perfezionamento universitario "per infermieri in ematologia", concentrato sulla leucemia mieloide cronica, all'università Federico II di Napoli, che "in tre anni ha formato 120 infermieri, con il supporto di Ail, che ha erogato molte borse di studio. Prima del progetto Euriclea non c'erano indicazione su come i pazienti dovevano essere seguiti. Questo modello è stato anche sperimentato sul campo".

"Una volta realizzato questo step formativo - continua Gargiulo - abbiamo capito che lo stesso modello poteva essere adattato per altre malattie, come la leucemia linfoblastica acuta e nel trapianto, nei caso di del rigetto contro l'ospite. Da qui sono stati creati nuovi gruppi di lavoro multidisciplinari utilizzando lo stesso percorso scientifico. Al momento è stato realizzato un tavolo con medici a cui successivamente si aggiungeranno i pazienti. Nella prima fase definiremo il modello operativo degli infermieri, mettendo a punto tutti una serie di strumenti per valutare l'aderenza alla terapia, le reazioni ai farmaci, la qualità della vita e il supporto alla gestione da parte dei pazienti".

Tutto questo sarà al centro, il 20 dicembre a Bologna, della conferenza nazionale per la presentazione del campus degli infermieri. "Faremo il punto sui tre modelli su cui si è lavorato e si sta lavorando. Valuteremo, per quanto riguarda il modello già sperimentato sulla leucemia mieloide cronica, eventuali aggiustamenti, e ci confronteremo sui modelli di assistenza per la leucemia linfoblastica acuta e per il rigetto nei trapianti di midollo".

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