(Adnkronos Salute) - Risultato? Dopo questa iperattività invernale, con la primavera è come se si venisse presi in contropiede: "Si è stanchi, spossati, svogliati e occorre un po' per riprendersi". In ogni caso l'effetto, positivo o meno, del cambio di stagione si attenuerà con il passare dei giorni, via via che entra in campo la capacità di adattamento.
"Ben diverso - dice Di Giannantonio - è il problema per chi ha visto emergere sintomi patologici. In questo caso è fondamentale non sottovalutare i segnali 'spia' e il malessere e assicurarsi una diagnosi specialistica accurata. I rischi di una patologia mentale non diagnosticata in tempo sono legati a danni fino a 27 volte superiori rispetto a quanto accade con un diagnosi corretta e accurata, ma soprattutto rapida".
Quando è il caso di chiedere aiuto? "Ipersonnia o insonnia improvvise, dunque alterazione del ritmo sonno-veglia, ma anche sazietà o prolungata inappetenza, affaticabilità e iperreattività, ovvero nervosismo intenso e improvviso, sono tutte spie che devono indurre le persone a non sottovalutare questo malessere, pensando a un banale passaggio di stagione - conclude - e invece a rivolgersi al medico".