(Adnkronos Salute) - Il film, distribuito da Luce Cinecittà in 50 copie, è stato presentato fuori concorso all'ultimo Festival di Roma e ha vinto al 'Bif&st' di Bari il premio Tonino Guerra per il miglior soggetto. La pellicola vede impegnati oltre a Claudio Santamaria, Isabella Ferrari, che interpreta una spregiudicata capo area degli informatori pronta a tutto pur di far decollare il fatturato di un farmaco da lanciare sul mercato. E Marco Travaglio nel ruolo di un oncologo ospedaliero incorruttibile, ma con qualche scheletro nell'armadio.
"Durante le proiezioni nei vari festival che hanno ospitato il film abbiamo già avuto dei riscontri - ricorda Morabito - in Svizzera si è avvicinato un signore per farci i complimenti, poi ho scoperto che era un deputato e presidente della Commissione parlamentare Svizzera dei farmaci, che ci ha confessato quante pressioni riceve ogni giorno per il suo ruolo". Per raccontare questo film "abbiamo seguito la verità - osserva Amedeo Pagani, produttore della pellicola insieme ad Elena Pedrazzoli - Sarebbe ora di dire apertamente che i farmaci sono venduti come merce e questo di certo non è un bene".