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Salute: allarme allergie a Roma, inquinamento sotto accusa (2)

09 aprile 2014 | 19.53
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(Adnkronos Salute) - Tra gli argomenti protagonisti al congresso anche le allergie alimentari, la rinite allergica, l'asma bronchiale, le allergie professionali e quelle al lattice. "La rinite allergica colpisce un adulto su 5 e un bambino su 4, ma entro il 2020 colpirà il 50% dei più piccoli - ammonisce Massimo Triggiani, presidente uscente Siaaic e docente di allergologia e immunologia clinica all'università di Salerno - L'asma bronchiale colpisce intorno al 10% della popolazione, mentre le allergie alimentari colpiscono il 6% dei bambini e il 4% degli adulti. Per quanto riguarda le allergie ai farmaci, non esistono ancora dati definitivi, ma l'incidenza, anche questa in aumento, è stimabile intorno all'1% della popolazione per quanto riguarda le reazioni avverse a medicinali, soprattutto antibiotici e antiinfiammatori, e a mezzi di contrasto usati in radiologia".

Per aiutare i pazienti a comprendere e a riconoscere la malattia, sarà presentato un piccolo elenco salvavita, 5 consigli su cosa fare e cosa non fare per non incappare in diagnosi errate su 'dottor Google', e per evitare un abuso di farmaci che può provocare danni permanenti. "I sintomi sono spesso simili a quelli di un'ampia fascia di altre malattie - aggiunge Triggiani - Fastidi gastrointestinali, ad esempio, come gonfiori o mal di pancia, sono tipici non soltanto delle allergie alimentari, ma anche di intolleranze o altre condizioni".

Gli equivoci, secondo gli allergologi, si hanno anche con i sintomi respiratori: l'iperreattività bronchiale, forte sensibilità delle vie aeree che diventano molto sensibili a stimoli quali fumo, odori forti, agenti irritanti, può essere confusa con l'asma allergica. "In questi casi - conclude Triggiani - una persona su due consulta il web: nel 90% dei casi l'informazione via Internet è scorretta, o in toto o parzialmente. E se la diagnosi è errata, il paziente che si rifugia subito in farmaci può incorrere a danni significativi, oltre ovviamente a non curare nulla. Anche quando la diagnosi è corretta, c'è bisogno di attenzione per capire non soltanto il sintomo, ma per individuarne le cause".

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