Milano, 6 mag. (Adnkronos Salute) - Il racket dei farmaci "non riguarda solo gli antitumorali, ma anche i biologici usati per le malattie reumatologiche e neurologiche, tutti medicinali dal costo molto elevato". E "i furti non avvengono solo nelle farmacie degli ospedali, ma anche sui Tir che trasportano i farmaci. E' proprio questo elemento a suggerire il coinvolgimento della criminalità organizzata che deve avere ramificazioni internazionali importanti, in considerazione della destinazione estera dei farmaci rubati". Lo dichiara Bruno Daniele, consigliere di Cipomo, Collegio italiano primari oncologi medici ospedalieri.
"I farmacisti ospedalieri e gli oncologi medici coinvolti nella preparazione e nella somministrazione di questi farmaci - raccomanda Daniele - devono essere consapevoli del rischio che le confezioni rubate possano essere re-immesse nel circuito nazionale, utilizzate e ricostituite con sostanze inattive per la patologia che si intende trattare e quindi potenzialmente dannose. In questa situazione - aggiunge il consigliere Cipomo - diventa molto importante per la tutela dei pazienti seguire le indicazioni dell'Aifa al fine di riconoscere alcuni elementi rivelatori del prodotto contraffatto, come ad esempio la mancata corrispondenza dei numeri di lotto sul flacone e sulla scatola, segni di una non perfetta conservazione del falcone".