(Adnkronos Salute) - Per Carlo Albera, direttore Struttura complessa di malattie dell'apparato respiratorio dell'università di Torino, presente al meeting dell'Ats, i dati rendono "l'Ipf, malattia rara, non più orfana di terapia. Grazie alla lunga durata dell'esperienza con il pirfenidone, è stato inoltre possibile elaborare semplici strategie in grado di minimizzare gli effetti collaterali del farmaco. Oggi dunque l'Ipf, pur rimanendo una malattia non guaribile, è certamente trattabile. I nostri pazienti hanno non solo una speranza, ma possono contare su una certezza: quella che esiste una cura per l'Ipf."".
"Questi risultati - afferma Paul W. Noble, direttore del Dipartimento di medicina del Cedars-Sinai Medical Center di Los Angeles e co-presidente del comitato di coordinamento del protocollo di Ascend - forniscono ulteriori prove convincenti di un effetto clinicamente significativo del trattamento con pirfenidone, con risultati di sicurezza e tollerabilità generalmente favorevoli, già osservati nei precedenti studi sul pirfenidone e attraverso l'esperienza dei Paesi in cui il farmaco è attualmente commercializzato".
Dan Welch, Ceo di InterMune, azienda biotecnologica californiana produttrice del farmaco, sottolinea che "i risultati dello studio forniscono una forte evidenza degli effetti del pirfenidone e consolidano il suo profilo di sicurezza e tollerabilità, già precedentemente dimostrato". E annuncia: "Intendiamo presentare nuovamente la richiesta di New Drug Application (Nda) alla Food and Drug Administration statunitense nel corso delle prossime settimane".