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Sesso: 75% italiani teme calo desiderio, vacilla mito 'latin lover' (2)

22 maggio 2014 | 12.45
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(Adnkronos Salute) - "I dati di questa ricerca, spiega Fabrizio Iacono, docente di urologia dell'Università Federico II di Napoli - sono confermati anche dai nostri studi. La sessualità è un 'mix' di elementi che va dalla prevenzione alla complicità, al dialogo di coppia, all’affrontare in maniera consapevole le proprie defiance. Il 70% dei casi di deficit erettili - aggiunge - non sono altro che disfunzioni sessuali che possono essere risolte in maniera non invasiva, con cambi di stile di vita, con una maggiore attività sportiva e l’introduzione, nella propria dieta, di alcuni integratori alimentari. La natura, infatti, ci aiuta in questo, basti pensare - suggerisce l' esperto - all’alga 'Ecklonia biciclis', al 'Tribulus terrestris' e alla glucosamina che, combinati insieme, sostengono e fortificano la funzione sessuale".

Dall'indagine emerge che la cosa più imbarazzante per gli italiani (63%) è usare o far usare i farmaci per potenziare la prestazione sessuale in mancanza di patologie specifiche. Solo il 10% delle coppie userebbe infatti queste pillole con una certa frequenza. Ad allarmare gli esperti è il dato che indica come circa il 40% degli uomini, che ha avuto dei problemi durante un rapporto sessuale, non si è documentato per capirne le cause. Le donne sembrano ancor più disinteressate, il 50% non ha cercato informazioni.

"Negli ultimi 15 anni la frequenza dei rapporti sessuali degli italiani – spiega Alberto Caputo, psichiatra e sessuologo dell’Istituto di evoluzione sessuale di Milano – è scesa di oltre il 10%. La soglia dei 40 anni rappresenta, secondo questa ultima ricerca, il fatidico spartiacque: in questa fase della vita la classica media nazionale bisettimanale crolla significativamente. Oltre il 70% delle coppie, dopo quest’età, fa sesso meno di 4 volte al mese. Addirittura 1 persona su 10, fra gli intervistati, ammette di essere in astinenza da almeno 6 mesi". Tra le cause - conclude l'analisi - potrebbe esserci: lo stress, le difficoltà economiche, i cattivi stili di vita o la dilagante fruibilità della pornografia online.

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