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Farmaci: studio, super-antiepatite C valgono la spesa anche in fase precoce

23 novembre 2015 | 11.00
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Farmaci: studio, super-antiepatite C valgono la spesa anche in fase precoce

I medicinali 'gioiello' contro l'epatite valgono la spesa, anche se vengono somministrati in fase precoce della malattia. E' quanto emerge da uno studio dell'University of California a San Francisco. Gli stessi ricercatori si sono detti sorpresi dai risultati, dal momento che questi farmaci possono costare fino a 100.000 dollari per un ciclo completo di trattamento.

Ma se si considera il costo medico a lungo termine di un trattamento ritardato per l'epatite C, i ricercatori hanno rilevato un risparmio con l'approccio precoce, abbinato al miglioramento della qualità della vita dei pazienti, quando questa era abbastanza sotto gli standard per giustificare un utilizzo anche nelle fasi iniziali di fibrosi epatica. Il punto, spiegano i ricercatori, è che il virus dell'epatite C può provocare tanti danni, dal tumore, alla necessità di un trapianto, fino alla morte. Con la necessità di terapie costose e prolungate, ricoveri e interventi. Utilizzando sofosbuvir-ledipasvir, venduto come Harvoni*, i ricercatori hanno confrontato i costi del trattamento dei pazienti in tutte le fasi della fibrosi (da zero a quattro) con quello di una terapia solo nelle fasi avanzate (tre o quattro, come per lo più accade ora).

Così hanno scoperto che, a prezzi attuali, trattare la metà di tutti coloro che attualmente sono infetti e lo sanno (ma non sono in cura), costerebbe circa 53 mld di dollari in 5 anni, mentre farlo solo nelle fasi avanzate (tre e quattro) costerebbe 30 miliardi. Gran parte di questa spesa è comunque inevitabile, anche se viene ritardata. Ma con una terapia precoce si eviterebbero costose cure successive. Alla fine i ricercatori hanno stimato i risparmi legati alle cure somministrate in fase iniziale in 3,3 miliardi di dollari.

Insomma, pensando in prospettiva anche i costi straordinari di queste terapie gioiello sembrano 'diluirsi'. Secondo James G. Kahn, del dipartimento di epidemiologia e biostatistica, "tali costi sono limitati nel tempo, e comunque inferiori rispetto ad alcuni altri trattamenti che sono meno efficaci", usati contro altre patologie. "I benefici della terapia precoce sono significativi, aumenta il numero di anni di vita in salute e si riduce la probabilità di gravi malattie del fegato - commenta Harinder Chahal, dell'Ucsf - Ma i prezzi attuali stanno mantenendo il trattamento precoce fuori dalla portata di molti pazienti, e questo deve essere affrontato".

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