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Divisione Farma di Bracco a Dompé, alleanza italiana nel mondo del farmaco

18 novembre 2016 | 11.26
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(Fotogramma) - FOTOGRAMMA
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Un'alleanza tutta italiana nel mondo del farmaco. La divisione Farma del gruppo Bracco entra a far parte del gruppo Dompé, in virtù di un accordo siglato dalle due aziende tricolori. Una cessione di ramo d'azienda che permetterà a Bracco di focalizzarsi sul core business Imaging mantenendo una leadership internazionale, e che non comporterà alcun taglio di posti di lavoro. I dettagli economici dell'operazione non sono stati resi noti. Il closing è previsto entro la fine dell'anno.

La divisione farmaceutica di Bracco, per la quale nel 2016 è atteso un fatturato di circa 80 milioni di euro - il 6% del giro d'affari del gruppo - opera esclusivamente sul mercato italiano con un portafoglio prodotti che include sia farmaci etici appartenenti ai principali settori terapeutici (gastrointestinale, neurologico, endocrinologico e cardiovascolare) sia farmaci da banco e integratori, con alcuni brand molto noti.

"In un contesto competitivo in continuo cambiamento occorre fare sempre più massa critica - dichiara Diana Bracco, presidente e amministratore delegato del gruppo fondato nel 1927 - Per questo, il consolidamento con un'altra importante realtà del settore quale Dompé rappresenta un'opportunità che assicura la continuità e la presenza sul mercato del nostro prestigioso listino". L'intesa, aggiunge l'imprenditrice, "realizza un progetto industriale made in Italy che riafferma i valori e la tradizione di due prestigiose aziende che hanno contribuito a scrivere importanti pagine della farmaceutica italiana".

Leader mondiale nella diagnostica per immagini, con presenze dirette in tutti i principali mercati - ricordano dal gruppo - Bracco ha centri di ricerca a Colleretto Giacosa (Torino), Ginevra (Svizzera), Minneapolis e Princeton (Usa). Offre mezzi di contrasto e soluzioni per tutte le modalità diagnostiche: raggi X (inclusa la tomografia computerizzata-Tc), risonanza magnetica (Mri), ultrasuoni (Us) e medicina nucleare (Ni). L'offerta Bracco si completa con i dispositivi medicali avanzati, e con i sistemi per la somministrazione automatizzata di mezzi di contrasto per procedure in ambito cardiovascolare attraverso la sua controllata statunitense Acist.

"Ora proseguiremo con maggior forza nella nostra politica di focalizzazione sul core business - assicura Diana Bracco - con importanti investimenti nelle nostre grandi fabbriche italiane, nello sviluppo del portafoglio e della presenza geografica, e nelle attività di Ricerca e Innovazione, a cui annualmente destiniamo circa il 10% del fatturato" annuale che supera 1,3 miliardi di euro, di cui circa l'80% realizzato all'estero. Il gruppo conta circa 3.400 dipendenti, vanta 1.800 brevetti e attività d'avanguardia in Ricerca & Sviluppo.

Per Sergio Dompé, presidente del gruppo, l'operazione rappresenta "una pietra miliare e il completamento del progetto di unione di due culture imprenditoriali fondate su valori in cui, come imprenditore, credo fermamente. Per la nostra azienda - afferma ancora - raffigura la conferma di un modello che si basa sulla forza della tradizione e sulla costante ricerca dell'innovazione. Sono fiducioso che questo passaggio darà ulteriore slancio al disegno industriale del gruppo nella logica di uno sviluppo strategico, su più fronti, che da sempre contraddistingue le attività Dompé".

"Raccogliamo con orgoglio questa nuova sfida - conclude Eugenio Aringhieri, Ceo del gruppo Dompé - che vede la nostra esperienza unirsi alla storia di successo di Bracco, forti di una strategia di innovazione incrementale che guida il nostro impegno in Primary Care. Grazie alla complementarietà dei portafogli prodotti delle due aziende, e al loro valore riconosciuto dalla comunità scientifica e dai pazienti, puntiamo a rafforzare la nostra offerta raccogliendo un testimone importante in un modello che punta a mantenere ben salda l'attenzione sulle risposte da offrire giorno dopo giorno a tutti i pazienti".

Dompé, azienda biofarmaceutica fondata nel 1940 a Milano, è presente anche a Napoli con un segmento Ricerca & Sviluppo, e a L'Aquila con un polo di produzione e R&S. Il gruppo ha inoltre sedi attive in Europa e negli Stati Uniti. Oltre a portare avanti progetti di ricerca in ambito biotecnologico, Dompé è una realtà riconosciuta nell'ambito della Primary Care e dell'automedicazione. Aree chiave la respiratoria e il dolore-infiammazione, per le quali offre soluzioni tra le più utilizzate in Italia. Il portfolio prodotti è commercializzato in oltre 40 Paesi del mondo.

Per Massimo Scaccabarozzi, presidente di Farmindustria, "l'accordo tra Bracco e Dompé "è un fatto molto positivo, che dimostra la vivacità delle nostre imprese e dei nostri imprenditori. Questo fa bene a tutto il settore, perché realizza sinergie non solo nell'interesse dell'industria, ma anche dei pazienti". Grazie a un "ulteriore rafforzamento delle aziende", infatti, i malati potranno beneficiare di nuove terapie sicure ed efficaci.

"Non è il primo caso e sono sicuro che non sarà nemmeno l'ultimo", osserva Scaccabarozzi. La tendenza delle aziende a concentrare impegno e investimenti sui propri settori di punta "è un fatto molto positivo - ribadisce il numero uno dell'associazione nazionale imprese farmaceutiche - Succede sempre più spesso: ci si riorganizza per essere più incisivi e focalizzarsi meglio nelle aree di maggiore esperienza. E' un fenomeno interessante anche per lo sviluppo nuove opportunità di mercato. Soprattutto - conclude Scaccabarozzi - permette di realizzare innovazioni che derivano dai settori di maggiore expertise".

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