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Epatite C, super-farmaci Gilead a carico del cittadino: si rafforza ipotesi

09 marzo 2017 | 13.20
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Si rafforza l'ipotesi che vede i super-farmaci per l'epatite C targati Gilead finire in fascia C (cioè a carico del cittadino). A quando apprende l'AdnKronos Salute, infatti, la trattativa in corso tra l'Agenzia italiana del farmaco e l'azienda sarebbe attualmente in una fase delicata.

In pratica, la palla è in mano a Gilead: se in una decina di giorni non ci saranno sviluppi, i farmaci anti-epatite potrebbero finire a pagamento. Nell'ultimo incontro, avvenuto lunedì a margine delle trattative sul payback, è stata ribadita la posizione del direttore generare Aifa Mario Melazzini, che più volte ha sottolineato l'obiettivo di arrivare a "curare tutti i pazienti". Un obiettivo raggiungibile se i medicinali 'gioiello' contro l'epatite C saranno venduti al prezzo degli ultimi scaglioni della fornitura precedente (i primi farmaci erano stati pagati oltre 40.000 euro).

Sul tavolo, dunque, l'idea è quella di arrivare a un costo per terapia di 4mila euro circa per Sovaldi*, 4.400 per Harvoni*. Anche perché, è il ragionamento in Aifa, lo scenario nel frattempo è cambiato: i prodotti sul mercato o in arrivo sono diversi e alcuni sono efficaci in minor tempo rispetto ai primi arrivati.

Inoltre da Aifa sono convinti che l'azienda, che pure ha investito in ricerca, abbia guadagnato molto nei mesi scorsi. Insomma, a questo punto l'Agenzia del farmaco chiede un "approccio etico" alla questione del prezzo di questi medicinali, una collaborazione "per riuscire a curare tutti i pazienti italiani".

Un atteggiamento risoluto, che traspare anche dalle recenti dichiarazioni di Melazzini sul possibile ricorso alla clausola dell'emergenza nazionale per motivi di salute pubblica, per bypassare la copertura brevettuale e produrre i super farmaci presso lo Stabilimento farmaceutico militare di Firenze. Una mossa senza precedenti, che Melazzini stesso ha definito "una estremissima ratio. Noi trattiamo dal punto di vista etico, con responsabilità sociale e sulla sostenibilità economica. Questa è la garanzia assoluta che i pazienti devono avere", aveva infatti detto nei giorni scorsi il dg Aifa.

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