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Farmaceutica: Zambon, 43 mln euro per raddoppio OpenZone

05 dicembre 2017 | 16.00
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OpenZone
OpenZone

Zambon scommette su innovazione e ricerca con il nuovo piano di sviluppo di OpenZone. L'azienda annuncia infatti un piano da 43 milioni di euro per il raddoppio di OpenZone, il campus alle porte di Milano dedicato alle Scienze della Vita, nato per volontà del gruppo Zambon come tassello fondamentale della propria filosofia di Open Innovation. Il progetto, firmato dall’architetto Michele De Lucchi, partirà nel 2018 con la realizzazione del primo edificio e terminerà nel 2021: vedrà la costruzione di due torri con spazi dedicati a laboratori di ricerca tecnologicamente avanzati e a progetti imprenditoriali per startup con idee innovative nel campo della salute.

"OpenZone - spiega Elena Zambon, presidente di Zambon Spa - è nato anni fa con la missione di creare un ecosistema imprenditoriale dove favorire lo scambio di conoscenze ed esperienze e la nascita di collaborazioni in ambito delle Scienze della Vita. Già oggi è un campus vivace e dinamico che ha dato origine a importanti storie di successo".

OpenZone attualmente dispone di 15.500 mq dedicati ad uffici, 7.500 mq di laboratori e 1.600 mq di laboratori Gmp e ospita più di venti realtà attive nelle Scienze della Vita. Tra queste, alcune tra le più importanti società biotecnologiche italiane (Axxam, EryDel, MolMed, Newron, Nicox, solo per citarne alcune), ma anche Italian Angels for Biotech (Iab), associazione composta oggi da 35 professionisti del settore Life Science (imprenditori, investitori, manager e scienziati), nata per contribuire a colmare il divario tra eccellenza scientifica e creazione di valore attraverso investimenti finanziari e supporto manageriale a progetti industriali.

C'è poi Zcube, research venture del gruppo Zambon, che ha dato vita a Open Accelerator, percorso di accelerazione dedicato alle Life Science, 'una palestra' per giovani imprenditori che si allenano alle sfide di un mercato molto complesso e approfondiscono le conoscenze di tecnologie e di business necessarie per la nascita e lo sviluppo di start-up innovative di successo. Nel campus ha sede il gruppo Zambon, che opera nel settore farmaceutico e della chimica fine da 111 anni e oggi ha oltre 2800 dipendenti in 19 Paesi di 3 continenti, Europa, America e Asia.

"Abbiamo deciso di non fermarci qui; abbiamo deciso di guardare avanti e di approvare un investimento importante per potenziare il nostro campus - prosegue Elena Zambon - con l’ambizione di dare un contributo significativo allo sviluppo delle scienze della vita, grazie a eccellenze nel sistema nervoso centrale, nelle malattie rare e ovviamente nel respiratorio. E con la volontà di aggregare competenze digitali, che trasformeranno ancor più nel prossimo futuro il modo di prendersi cura della salute". In vista del piano di sviluppo, che porterà gli spazi complessivi a 37.000 mq, OpenZone si candida a ricoprire un ruolo primario sul fronte innovazione e ricerca e a posizionarsi come un ecosistema imprenditoriale di riferimento, in sinergia con Human Technopole e Città della Salute.

Il campus, a capitale interamente privato, vuole essere riconosciuto "come un luogo dove la scienza incontra l’industria, dove le competenze scientifiche si uniscono a quelle imprenditoriali e dove la ricerca si trasforma in impresa, diventando realtà possibile per i pazienti", conclude l'azienda.

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