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Ladri farmaci cambiano pelle, preferiscono ospedali a tir

14 aprile 2018 | 13.07
LETTURA: 4 minuti

 (Massimo Alberico, Milano - 2017-01-25) p.s. la foto e' utilizzabile nel rispetto del contesto in cui e' stata scattata, e senza intento diffamatorio del decoro delle persone rappresentate - FOTOGRAMMA
(Massimo Alberico, Milano - 2017-01-25) p.s. la foto e' utilizzabile nel rispetto del contesto in cui e' stata scattata, e senza intento diffamatorio del decoro delle persone rappresentate - FOTOGRAMMA

Preziosi come gioielli tanto da far gola sempre di più alla criminalità. Sono i farmaci antitumorali e antiepatite, ma non solo, diventati l'obiettivo numero uno di furti e rapine. Un fenomeno sempre più florido che sopratutto negli ultimi anni sta cambiando pelle come dimostrano le recenti cronache. "In ambito italiano e europeo si sta assistendo ad una diversificazione degli obiettivi da parte delle organizzazioni criminali che hanno abbandonato le rapine a grosse spedizioni su strada (-50% negli ultimi 5 anni), in virtù anche dell'aumento dei sistemi di sicurezza, e si sono concentrate su obietti forse meno remunerativi ma molto più semplici: le farmacie degli ospedali e i prodotti sperimentarli (+15-18%)". Lo spiega all'Adnkronos Salute Franco Fantozzi, rappresentante italiano del Pharmaceutical security Institute. Organizzazione internazionale che riunisce gli esperti di sicurezza delle aziende farmaceutiche.

"Le farmacie ospedaliere - prosegue Fantozzi - sono normalmente più vulnerabili rispetto ai depositi. E le medicine sperimentali lo sono ancora meno perché spesso sono conservate in reparto o in laboratori". Secondo gli ultimi dati del report dell'Aifa gli assalti ai tir hanno mostrano una parabola discendente negli ultimi 5 anni: il picco si registra nel 2013, quando i furti di farmaci arrivano a rappresentare il 20% di tutte le razzie subite in Italia dal settore del trasporto. L’anno dopo calano al 14% e nel 2015 crollano al 3%, un valore molto vicino alle medie europee (stabili nel triennio tra l’1 e il 2%).

Ma dove finiscono le centinai di migliaia di confezioni sottratte al mercato ufficiale? "In una rete di riciclaggio che li porta all'estero o in canali sommersi/paralleli a quelli ufficiali - ricorda Fantozzi - I farmaci rubati finiscono in Medio Oriente e Nord Africa, che accolgono anche i deviati, ovvero quelli che escono dalla catena legittima. Il Nord Africa riceve gli oncologici o gli anti-epatite ma da lì ripartono per i Paesi Ue dove questi farmaci costano di più. Insomma una lucrosa triangolazione".

Da notizia per addetti ai lavori, oggi il fenomeno sta diventando serio "un furto ad un grossista o ad un distributore - conclude l'esperto - vuole dire che alla farmacia ospedaliera non arriverà il medicinale che i pazienti in cura stanno aspettando. Immaginatevi cosa può accadere quando parliamo di medicine salvavita".

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