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Stop calvizie, scoperto farmaco

10 maggio 2018 | 14.22
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Vin Diesel (Fotogramma) - FOTOGRAMMA
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Nuove speranze contro il disagio della calvizie. I ricercatori del Centro per la ricerca dermatologica dell'Università di Manchester (Gb) annunciano su 'Plos Biology' di aver testato un farmaco, originariamente concepito come trattamento per l'osteoporosi, che ha mostrato un importante effetto stimolante sui follicoli piliferi donati da pazienti sottoposti a trapianto di capelli.

Attualmente sono disponibili solo due medicinali - minoxidil e finasteride - per il trattamento della calvizie maschile (alopecia androgenetica). Entrambi hanno effetti collaterali e spesso producono risultati deludenti in termini di ricrescita dei capelli. L'unica altra opzione disponibile per i pazienti è dunque la chirurgia.

Il progetto di studio guidato da Nathan Hawkshaw e colleghi aveva come obiettivo quello di sviluppare nuovi modi per promuovere la crescita dei capelli umani, approfondendo i meccanismi molecolari di un vecchio farmaco immunosoppressore, la ciclosporina A. Una sostanza comunemente usata dagli anni '80 in poi come terapia anti-rigetto nei trapianti di organo e nelle malattie autoimmuni. Ed è in questi anni che i medici si sono resi conto che uno degli effetti collaterali del prodotto, il meno grave ma il più interessante, era quello proprio di aumentare la crescita dei peli.

Il team ha effettuato un'analisi completa dell'espressione genica dei follicoli piliferi del cuoio capelluto umano trattati con ciclosporina A. Questo ha rivelato che il farmaco riduce l'espressione di Sfrp1, una proteina che inibisce lo sviluppo e la crescita di molti tessuti, compresi i follicoli piliferi. Un meccanismo d'azione completamente nuovo di questo farmaco 'antico', ed estraneo alla sua attività immunosoppressiva. Sfrp1 è diventato dunque un nuovo bersaglio terapeutico altamente promettente per le strategie anti-caduta dei capelli.

Dopo molto lavoro in laboratorio, Hawkshaw ha scoperto che un composto originariamente sviluppato per il trattamento dell'osteoporosi, chiamato Way-316606, ha lo stesso meccanismo della ciclosporina A, poiché 'antagonizza' la proteina in questione. Dopo aver trattato i follicoli piliferi con Way-316606, l'effetto è stato confermato. L'uso del composto o di molecole simili potrebbe dunque promuovere la crescita dei peli anche meglio della ciclosporina, ma senza i suoi effetti collaterali.

Hawkshaw ha raccontato: "Grazie alla collaborazione con un chirurgo per il trapianto di capelli, Asim Shahmalak, siamo stati in grado di condurre i nostri esperimenti con i follicoli piliferi del cuoio capelluto generosamente donati da oltre 40 pazienti e successivamente testati in una coltura 'd'organo'. Questo rende la nostra ricerca clinicamente molto rilevante, dato che molti studi finora si sono limitati all'uso della semplice coltura cellulare".

In più, "quando gli effetti della ciclosporina A sulla crescita dei capelli sono stati precedentemente studiati nei topi - ha aggiunto - ne era emerso un meccanismo molecolare d'azione molto diverso: se avessimo fatto affidamento sui concetti di ricerca ottenuti dai topi, avremmo sbagliato bersaglio. Il fatto che questo nuovo agente, che non era mai stato considerato in questo contesto, promuova la crescita dei capelli umani, ha un grande potenziale traslazionale: potrebbe un giorno fare la vera differenza per le persone che soffrono di perdita di capelli. Chiaramente, però, è necessario un trial clinico per dirci se questo farmaco o composti simili siano sia efficaci che sicuri nei pazienti", conclude l'esperto.

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