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Si rifiuta di vendere la pillola del giorno dopo, assolta

03 luglio 2018 | 18.47
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Immagine di repertorio (Fotogramma)
Immagine di repertorio (Fotogramma)

"Ieri in tarda serata, dopo lunga Camera di consiglio, la Corte di appello di Trieste ha confermato l'assoluzione per la farmacista di Monfalcone che aveva dichiarato la propria obiezione di coscienza, rifiutandosi di vendere la pillola del giorno dopo". E' quanto riferito dal senatore e avvocato Simone Pillon e l'avvocato Marzio Calacione che hanno difeso la professionista in questo percorso giudiziario durato 5 anni. "Il Tribunale di Gorizia aveva già assolto la farmacista, ma la procura locale aveva appellato la sentenza, costringendo la difesa a un nuovo grado di giudizio. Ora finalmente la Corte di Appello del capoluogo giuliano ha confermato l'assoluzione, riconoscendo la particolare tenuità del fatto e l'infondatezza delle pretese accusatorie".

"Siamo ben felici che anche la Corte abbia voluto mandare esente da responsabilità penale la nostra assistita - scrivono i legali - che ha scelto coraggiosamente di seguire la voce della propria coscienza per difendere la vita umana fin dal concepimento. Speriamo tuttavia che nessuno sia più costretto a subire un processo penale per aver semplicemente messo in pratica i principi etici dettati dalla propria coscienza. Il nostro ordinamento giuridico già prevede la libertà di coscienza, come dimostrato da questa assoluzione, ma forse uno specifico chiarimento normativo potrebbe evitare infondati ma faticosi ricorsi allo strumento penale" conclude l'avvocato Pillon, che è anche capogruppo della Lega in commissione Giustizia al Senato.

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