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Covid, lo studio: anti-artrite efficace in forme gravi

12 maggio 2020 | 13.51
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Conferme dagli ospedali Gaslini e Galliera di Genova sull'azione e la sicurezza di anakinra usato precocemente

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Conferme su "sicurezza ed efficacia dell'uso precoce di anakinra", un farmaco antinfiammatorio normalmente indicato nel trattamento dell'artrite reumatoide, che "può rappresentare una valida alternativa a tocilzumab", sempre un'anti-artrite, "da utilizzare nei primi giorni dalla comparsa della severa polmonite da Covid-19". E' quanto emerge dai primi risultati della collaborazione tra l'Irccs Giannina Gaslini e l'Ente ospedaliero Ospedali Galliera di Genova nella lotta a Sars-CoV-2, pubblicati sul 'Journal of Allergology and Clinical Immunology'.

Anakinra - spiegano dalle due strutture - è un inibitore di interleuchina-1 (Il-1), una delle molecole più dannose per i tessuti, prodotte nel corso della risposta infiammatoria. Lo studio è stato coordinato dall'équipe degli infettivologi del Galliera diretti da Giovanni Cassola e da Emanuele Pontali, insieme al gruppo di ricerca guidato da Marco Gattorno, direttore del Centro per le Malattie autoinfiammatorie e le Immunodeficienze del Gaslini, coadiuvato da Stefano Volpi.

Nel lavoro - riferisce una nota congiunta - si descrive in modo dettagliato l'effetto del farmaco in 5 dei primi pazienti trattati. In tutti la terapia ha determinato "la scomparsa della febbre, una drastica riduzione dei parametri infiammatori e un netto miglioramento del quadro respiratorio severo con cui i pazienti si erano presentati, liberandoli rapidamente dalla ventilazione assistita. Nelle settimane che hanno preceduto l'introduzione di questo trattamento - si sottolinea - la maggior parte dei pazienti che arrivavano in ospedale in condizioni analoghe erano destinati al ricovero in rianimazione e all'intubazione. I pazienti descritti in questo primo studio sono stati invece dimessi dopo 7-13 giorni, senza presentare effetti collaterali di rilievo, soprattutto altre infezioni batteriche sovrapposte". L'analisi più completa e approfondita dell'efficacia del farmaco, in tutti i pazienti trattati al Galliera durante la pandemia, è in corso e in attesa di pubblicazione.

"Ci sono sempre maggiori evidenze che la complicanza più severa dell'infezione da Covid-19 è legata a una esagerata risposta infiammatoria a livello polmonare, e che i farmaci anti-infiammatori utilizzati nelle malattie reumatiche hanno un ruolo cruciale nel ridurre l'impatto di questa terribile complicanza", evidenzia Gattorno. "Il primo farmaco di questo tipo a essere utilizzato - ricorda Pontali - è stato un inibitore di interleuchina-6 (Il-6), il tocilizumab, sulla base dell'evidenza di più elevati livelli circolanti di Il-6 nel sangue dei pazienti affetti da polmonite. Nel corso delle prime settimane di pandemia questo farmaco è stato ampiamente utilizzato", e "l'enorme afflusso di pazienti nel mese di marzo ha determinato una drammatica riduzione della sua disponibilità".

"Su queste basi in diversi ospedali si è valutato l'impiego di farmaci antinfiammatori con caratteristiche simili al tocilizumab, già ampiamente utilizzati in situazioni infiammatorie analoghe osservabili in Reumatologia", aggiunge Gattorno. L'esperienza nata dall'alleanza Galliera-Gaslini sottolinea "l'utilità di un trattamento precoce, da effettuare nei primi giorni dalla comparsa della severa polmonite da Covi-19". I direttori generali di Gaslini, Paolo Petralia, e Galliera, Adriano Lagostena, si dicono "soddisfatti dei risultati di questo studio che si riferisce a una prima esperienza pilota, mirata a verificare la sicurezza e a ottenere i primi dati di efficacia dell'uso precoce di alte dosi di anakinra nei pazienti appena giunti in ospedale con un grave quadro respiratorio associato a infiammazione severa. Attraverso questo studio, si consolida ancora di più la collaborazione scientifica tra l'Istituto Gaslini e l'ospedale Galliera".

Sonia Viale, vicepresidente e assessore alla Sanità della Regione Liguria, rivolge "sinceri complimenti agli specialisti che hanno elaborato questo studio, con risultati positivi e incoraggianti tra i pazienti affetti da Covid. Un ulteriore esempio di collaborazione tra le aziende del sistema sanitario regionale, fondamentale nella lotta a questa pandemia".

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