(Adnkronos Salute) - Utilizzando modelli animali diabetici (topi) con infezioni protesiche sperimentalmente indotte da Stafilococco aureo, uno dei germi più aggressivi e temuti in ambito sanitario - riferiscono dalla Statale di Milano - i ricercatori hanno sperimentato con successo l'associazione tra la terapia antibiotica e un vasodilatatore. Lo studio, che si è avvalso di indagini ematologiche, di microtomografia computerizzata e di avanzate tecniche microbiologiche, ha evidenziato come la combinazione di una cefalosporina con un vasodilatatore, la prostaglandina PgE1, sia più efficace nel contrastare la colonizzazione batterica e la formazione del biofilm rispetto alla terapia antibiotica standard. Circa il 90% degli animali trattati con questa associazione ha presentato una regressione dell'infezione.
"Questo è il primo studio - commenta Drago - che descrive l'uso di prostaglandina PgE1 come profilassi nella osteomielite o nella colonizzazione batterica in caso di infezioni correlate all'impianto nel topo diabetico. E' un grande passo avanti, che potrà aprire nuovi scenari sia per studiare più in profondità i meccanismi attivati dai vasodilatatori nel prevenire l'osteomielite e la colonizzazione batterica del sito infetto, sia per valutare nuove strategie terapeutiche direttamente nel paziente diabetico".