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Universita': Lenzi, per 1000 specializzandi 25 mln euro, soldi vanno trovati (2)

11 febbraio 2014 | 12.46
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(Adnkronos Salute) - "Il sistema - ha aggiunto Concetto Vasta, direttore generale della Fondazione Lilly - ostacola la via che porta dalla ricerca ai brevetti fino alla creazione di imprese basate sull'innovazione. Basti pensare che il nostro Paese ogni anno perde un miliardo di euro per i 243 brevetti che i 50 migliori ricercatori italiani registrano all'estero. Anche per questo motivo abbiamo supportato un corso dell'università Sapienza di pari passo con il finanziamento per le borse di studio". Nel 2011 è infatti partito il master in 'Sviluppo e Valorizzazione della Ricerca (Red), per potenziare l'imprenditorialità dei ricercatori e unire il mondo accademico con quello delle industrie.

"Una delle grandi difficoltà dei ricercatori italiani, di qualsiasi provenienza biomedica, scientifica o umanistica - spiega Lenzi - è quella di uscire dai laboratori universitari per far fruttare le loro idee con brevetti, spin-off e progetti di collaborazione con il mondo imprenditoriale". L'obiettivo del corso è stimolare l'autoimprenditorialità e migliorare lo scambio tra il mondo della ricerca e quello del business. La missione del programma è di contribuire in un arco temporale contenuto - circa un quinquennio - a formare circa 100 ricercatori e docenti così da favorire la valorizzazione economica della ricerca e dei brevetti fino ad aumentare il numero complessivo di iniziative imprenditoriali innovative. La Fondazione Lilly ha inoltre affiancato alla borsa di studio una nuova iniziativa sempre con la Sapienza: My Campus, l'Università che Vorrei, una competizione aperta agli studenti che presentano progetti o idee innovative ai fini della realizzazione di prodotti/servizi e applicazioni immediatamente spendibili nel miglioramento della qualità della vita all'interno dell'ateneo.

L'importanza della ricerca è stata riconosciuta anche dal senatore Maurizio Romani (M5S), che ha evidenziato come essa sia "non solo un'idea per il futuro, ma anche un obiettivo da perseguire nel presente". Eric Baclet, presidente della Fondazione Lilly, ha infine ricordato come "i ricercatori italiani, pur avendo a disposizione fondi limitati (l'1,2% del Pil contro il 3% raccomandato dall'agenda di Lisbona), pubblicano un numero maggiore di lavori di alto profilo scientifico rispetto a Usa, Germania, Francia. Sono in grado di fare di più con meno".

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