(Adnkronos Salute) - "Abbiamo avviato una terapia farmacologica per controllare le aritmie, ma i farmaci da soli non risolvono completamente il problema, lasciando la ragazzina esposta al rischio di episodi acuti potenzialmente fatali. Da qui la decisione di proteggerla con l'impianto del minidefibrillatore". Il dispositivo è dotato di algoritmi avanzati per riconoscere e trattare aritmie cardiache, risultando praticamente invisibile nei bambini e nei soggetti molto magri.
L'ospedale 'Papa Giovanni' riferisce anche di avere iniziato gli impianti di un nuovo dispositivo utilizzato per controllare i pazienti aritmici, dopo l'intervento di ablazione che 'brucia' il tessuto miocardico responsabile del disturbo del ritmo. Si tratta di una mini-spia iniettabile sottopelle con una siringa, che l'ospedale bergamasco ha usato in un bimbo di 2 anni e mezzo colpito da un'aritmia rarissima. "Il nostro ospedale ha saputo sviluppare l'eredità di Lucio Parenzan - commenta il direttore generale dell'Ao, Carlo Nicora, ricordando il luminare della cardiochirurgia morto di recente - sia nel coraggio di aprire nuove strade e sperimentare nuove tecniche, sia nell'attenzione al bambino nella sua globalità e non solo al sintomo o alla malattia".