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Aids: oltre 730 mila chiamate a telefono verde Iss in 27 anni

23 giugno 2014 | 19.11
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Aids: oltre 730 mila chiamate a telefono verde Iss in 27 anni

(Adnkronos Salute) - Ha totalizzato 731.093 telefonate, per un totale circa di due milioni di quesiti, in 27 anni di attività festeggiati proprio in questi giorni, il telefono Verde Aids e Infezioni sessualmente trasmesse - raggiungibile al 800.861.061 - servizio nazionale di consulenza multilingue dell’Istituto superiore di Sanità. Dal 1987 a oggi, il 75% delle telefonate è arrivato da persone di sesso maschile, la fascia di età più rappresentata per entrambi i sessi è compresa tra i 20 e i 39 anni (79%) e la maggior parte delle telefonate proviene dalle regioni del Centro Italia.

L'ultimo rapporto del Centro operativo Aids dell’Iss - che coordina un doppio sistema di sorveglianza sul territorio nazionale - indica alcune tendenze sulla diffusione nel nostro Paese delle infezioni sessualmente trasmesse (Ist), un tempo note come 'malattie veneree' : innanzitutto, si continuano a nutrire false credenze sulle modalità di trasmissione di queste malattie. Riemergono Clamidia e condilomi genitali anche tra i più giovani e l’Hiv risulta 20 volte più frequente nelle persone con una malattia sessualmente trasmessa. I gruppi di popolazione più a rischio risultano essere i giovani, le persone straniere e gli uomini che hanno rapporti sessuali con uomini.

In questo scenario, scrive l'Iss, "fornire risposte qualificate ai cittadini su un tema così importante di salute pubblica è ancora l’obiettivo prioritario del telefono verde Aids e Ist". Il telefono verde, anonimo e gratuito, è attivo dal lunedì al venerdì, dalle ore 13 alle ore 18, ed è concepito e strutturato per interventi di prevenzione primaria e secondaria delle Ist, rivolti alla popolazione generale e a target specifici, attraverso il counselling telefonico. L’equipe è composta da ricercatori (psicologi, esperti in comunicazione, medici e legali) con conoscenze e competenze tecnico-scientifiche e comunicativo-relazionali costantemente aggiornate, risponde in inglese, francese, portoghese oltre che in italiano.

In questi anni i quesiti posti dalle persone riguardano soprattutto le modalità di trasmissione dell’Hiv e delle altre Ist (28,3%), ma anche informazioni riguardanti chi, dove, con quali modalità e dopo quanto tempo è importante che esegua gli esami diagnostici con particolare riferimento alla ricerca degli anticorpi anti-Hiv (25,4%). Ancora oggi, dall’analisi delle telefonate ricevute si evidenzia che la disinformazione è sempre presente (15%). Tra chi accede al Servizio sembrerebbe rilevante la proporzione (40%) di persone che dichiarano di non aver mai effettuato un test Hiv.

Dalle persone straniere che accedono al telefono Aids e Ist, dal 1995 (anno a partire dal quale è stata rilevata la nazionalità) a giugno 2014 sono arrivate 4.331 telefonate, per il 65% effettuate da persone di sesso maschile. La classe di età maggiormente rappresentata è quella che va dai 20 ai 29 anni (80,0%). Le aree geografiche mondiali di provenienza sono nell’ordine: Africa (28,1%), America (23,6%), Europa non Ue (22,5%), Unione europea (17%), Asia (8,5%), Oceania (0,2%).

Numerose sono le telefonate giunte al consulente legale (230) che, da febbraio 2012, risponde due volte a settimana su tematiche inerenti la tutela della privacy delle persone sieropositive, previdenza e assistenza, discriminazione e mobbing sul posto di lavoro, nella scuola e nelle strutture sanitarie, sportive e ricreative. Da luglio, grazie alla tecnologia messa a disposizione dal software Skype, che consente di effettuare chiamate in tempo reale dall’estero, è previsto l’accesso al Telefono verde anche da parte dell’utenza internazionale. Infatti, mantenendo la specificità del servizio (anonimato, gratuità, personalizzazione della risposta, informazioni aggiornate alle più recenti evidenze scientifiche), il lunedì e il giovedì dalle 14.00 alle 17.00 (ora italiana) persone-utenti italiane e non, potranno contattare gli esperti anche fuori dal territorio nazionale. L’iniziativa si lega al semestre di presidenza del Consiglio europeo a Bruxelles, che l’Italia assumerà appunto a partire dal primo luglio.

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