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Staminali: nuova tecnica per trattare malattia che ruba la vista

08 luglio 2014 | 12.46
LETTURA: 3 minuti

Staminali: nuova tecnica per trattare malattia che ruba la vista

(Adnkronos Salute) - La degenerazione maculare, malattia killer della vista, potrebbe essere curata grazie alle cellule staminali. Il gruppo guidato da Mark Humayun, dell’Università del Sud della California, ha messo a punto una nuova tecnica chirurgica che sostituisce le cellule dell’occhio danneggiate. I primi risultati sono stati presentati al Forum europeo delle Neuroscienze in corso a Milano dal 5 al 9 luglio. Il metodo prevede la combinazione di una nuova tecnica chirurgica con l’utilizzo di staminali trasformate in specifiche cellule della retina.

La degenerazione maculare legata all'età, ricordano gli esperti, può portare alla perdita della visione a colori e persino alla completa cecità. Colpisce per lo più persone oltre i 55 anni. Humayun è alla guida di un progetto chiamato ‘California Project to Cure Blindness’, che punta proprio a trattare questa particolare forma di cecità. L’obiettivo è sostituire le cellule danneggiate dei pigmenti epiteliali della retina (Rpe). “Pensiamo che sostituire le cellule Rpe morte o danneggiate potrebbe essere un modo per rallentare il corso della malattia e addirittura migliorare la vista”, spiega Humayun.

Considerata la difficoltà della procedura chirurgica e la bassa disponibilità di cellule Rpe sane, "ci basiamo su quelle embrionali umane” spiega il ricercatore. Le staminali hanno infatti l’enorme vantaggio di poter diventare qualunque tipo di cellula. Vengono così coltivate in laboratorio prima di essere impiantate, in modo da trasformarsi in una fonte pura di Rpe funzionanti.

Dopo un anno di studi, il team di Humayun ha compiuto quattro passi fondamentali. Primo: ha isolato una specifica linea di cellule staminali che contiene le caratteristiche delle normali cellule Rpe adulte. Secondo: ha individuato un sostrato biologico in grado di agire come piattaforma per supportare l’impianto delle nuove cellule. Terzo: ha cominciato ad avere prove dell’efficacia del trattamento, riducendo la perdita di visione in alcuni roditori afflitti da degenerazione maculare. Quarto: ha messo a punto una tecnica chirurgica in grado di impiantare le staminali negli occhi degli animali e, in ultima fase, degli uomini.

“In parallelo a questi studi di laboratorio, stiamo lavorando su trial clinici per trattare pazienti che soffrono di degenerazione maculare legata all’età. Dopo più di sei mesi di studi sugli animali, ora siamo in grado di dimostrare la sicurezza della tecnica chirurgica, così come la sua capacità di migliorare la visione. Crediamo di poter arrivare presto a un trattamento sull’uomo, per i pazienti con forme di questa patologia attualmente incurabili”, conclude l'autore.

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