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Zanzare, animali selvatici e sesso occasionale, rischio malattie infettive per il viaggiatore

10 luglio 2014 | 14.35
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Zanzare, animali selvatici e sesso occasionale, rischio malattie infettive per il viaggiatore

(Adnkronos Salute) - Le zanzare, l'acqua, gli animali selvatici e i rapporti sessuali occasionali, sono le vie di trasmissione più a rischio per le malattie infettive durante i mesi estivi, specie se si sceglie per le vacanze una meta esotica e interessata da focolai di virus vecchi e nuovi. "Soprattutto nei Paesi del Sud del mondo - avvertono gli specialisti della Simit, la Società italiana malattie infettive e tropicali - per evitare brutte sorprese è necessario programmare per tempo le misure profilattiche che prevengono i rischi sanitari". La malaria nell’Africa sub-Sahariana trasmessa dalle zanzare, il virus Ebola in Sierra Leone, il coronavirus in Medio Oriente e gli animali selvatici del sub-continente indiano, sono queste le infezioni che preoccupano di più gli esperti.

Sia durante il giorno che nelle ore notturne in gran parte dell’Africa sub-Sahariana, la malaria è veicolata dalle zanzare 'Anopheles' e rimane il pericolo numero uno da prevenire per chi è in viaggio in quei paesi. "E' necessaria l'assunzione di opportuni farmaci profilattici - osservano gli esperti - che possono fare da scudo alle conseguenze potenzialmente mortali che comporta la patologia. Sempre le zanzare, questa volta del tipo 'Aedes 'a puntura diurna, sono invece responsabili della trasmissione del virus chikungunya e della dengue. La prevenzione di queste infezioni in assenza di farmaci o vaccini efficaci - aggiungono - rimane affidata alla prevenzione della puntura della zanzara".

"Oltre a questi insetti - commenta Massimo Andreoni, presidente Simit - sono da ricordare i rischi, anche gravi, connessi alla ingestione di acqua o alimenti contaminati che possono causare anche patologie gravi quali la amebiasi e l' epatite A. Analogamente - precisa Andreoni - è importante usare tutte le precauzioni possibili soprattutto per i rapporti sessuali occasionali, nei paesi più frequentati, e potenziali fonti di infezioni anche gravissime quali la infezione da Hiv e la epatite virale B, oltre alle classiche malattie veneree”.

"Tra le epidemie attualmente in atto – aggiunge Francesco Castelli, presidente Simet, la Società italiana di medicina tropicale - è da ricordare quella di virus Ebola, che ancora colpisce la Sierra Leone, Liberia e la Guinea Conakry, aree tuttavia normalmente non interessate dai flussi turistici, e quella di virus Chikungunya che da ottobre 2013 colpisce alcune isole caraibiche. Un richiamo particolare anche alle precauzioni da contatto respiratorio per chi si reca in Medio Oriente, dove serpeggi l'infezione dovuta al nuovo coronavirus Mers-CoV”.

Secondo gli specialisti è necessaria anche una particolare attenzione al contatto con gli animali selvatici "soprattutto nel sub-continente indiano dove è stato segnalato un incremento dei casi di rabbia, anche mortali, conseguente a morsi di cani". Oltre alle patologie infettive, in queste zone occorre ricordare come "il maggior numero di decessi tra i turisti - concludono gli esperti - è causato da imprudenze accidentali sulla strada o in ambito sportivo, richiedendo una particolare cautela nell’uso dei bevande alcoliche".

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