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Ebola: l'esperto su italiana in Turchia, 50% viaggiatori non fa profilassi malaria

25 agosto 2014 | 13.31
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"Un viaggiatore su due che si reca in Paesi a forte rischio malarico non fa la profilassi". A fotografare la scarsa propensione dei turisti a difendersi dall'attacco delle malattie infettive è Massimo Andreoni, presidente Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit), commentando il caso della ragazza di 23 anni di Modena, ricoverata in Turchia per il timore che avesse contratto il virus Ebola ma che sarebbe affetta da malaria.

A riferirlo i suoi compagni di viaggio in Ciad che, riporta oggi 'Il Resto del Carlino', sembra non abbiano effettuato la profilassi. "Esistono patologie infettive come la malaria, la febbre Dengue o la Chikungunya, da noi non frequentissime - sottolinea l'esperto all'Adnkronos Salute - che hanno sintomi iniziali come febbre acuta, dolori muscolari, nausea e vomito, molto simili a quelli manifestati da chi ha contratto il virus Ebola. Ma quest'ultimo procura anche un'emorragia che invece è assente nelle patologie infettive. Quindi dopo i primi giorni di incertezza, e con esami diagnostici, è molto evidente se ci si trova di fronte ad un caso di Ebola o di malaria".

Ecco che la corretta profilassi è uno strumento importante per proteggersi se si viaggia in zone a rischio endemico per patologie come la Dengue o la malaria. "Esistono tanti motivi per cui molte persone non effettuano la profilassi - osserva Andreoni - c'è chi non ha la percezione del rischio, chi è contrario all'uso dei farmaci e teme effetti collaterali delle medicine. C'è anche un gruppo forte che semplicemente 'ignora' il problema e, infine, anche un numero cospicuo di persone che non fa una corretta profilassi".

"In Italia l'incidenza dei casi di febbre Dengue, Chikungunya o malaria è piuttosto bassa - precisa l'esperto - ma è chiaro che l'aumento vertiginoso del flusso dei viaggiatori può incidere sulla diffusione di casi anche nel nostro Paese che ha in alcune zone molte umide le condizioni ambientali e i vettori (le zanzare) per dare rifugio a queste malattie infettive. Ma a parte sporadici casi - conclude - non c'è un allarme sanitario per la popolazione"

La malaria è una malattia infettiva causata da un parassita chiamato plasmodio, si trasmette esclusivamente attraverso le punture di zanzare Anopheles infette. Queste sono presenti in Africa, in America Centrale e del Sud ed in Asia. Nel corpo umano i parassiti della malaria si moltiplicano nel fegato e, dopo una incubazione variabile, infettano i globuli rossi. Di origine virale, la Dengue è causata da quattro virus molto simili ed è trasmessa agli esseri umani dalle punture di zanzare che hanno, a loro volta, punto una persona infetta.

Il virus responsabile della Chikungunya è trasmesso dalle zanzare del genere Aedes, (la stessa che trasmette la febbre gialla e la Dengue) ed è presente soprattutto in zone rurali, mentre è raro o addirittura assente in vicinanza dei centri abitati. Dopo un periodo di incubazione - riporta il sito Epicentro dell'Istituto superiore di Sanità (Iss) - di 3-12 giorni, si manifesta una sintomatologia simil-influenzale che include febbre alta, brividi, cefalea, nausea, vomito e soprattutto importanti artralgie (da cui deriva il nome Chikungunya, che in lingua swahili significa 'ciò che curva' o 'contorce'), tali da limitare molto i movimenti dei pazienti che quindi tendono a rimanere assolutamente immobili e assumere posizioni antalgiche.

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