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Ebola: corso Aeronautica-Spallanzani per formare operatori emergenza

24 settembre 2014 | 17.16
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Ebola: corso Aeronautica-Spallanzani per formare operatori emergenza

(Adnkronos Salute) - Portar via in aereo un malato di Ebola da una zona remota dove è avvenuto il contagio con il virus e poi in ambulanza nei due ospedali italiani specializzati, il Sacco di Milano e lo Spallanzani di Roma. Il tutto con un cordone sanitario che lo isola dall'esterno. Tute 'hi tech' e mascherine, barelle tecnologiche che sigillano il paziente e garantiscono una catena di sicurezza e biocontenimento per chi deve operare sul contagiato. E' il corso per medici e operatori sanitari, promosso dall'Aeronautica militare e dall'Irccs Spallanzani di Roma e presentato oggi all'aeroporto militare di Pratica di Mare con una simulazione organizzata per la stampa.

"Il paziente che deve essere evacuato - spiega Marco Lastilla, medico dell'Aereonatica Militare - passa dall'isolatore per l'evacuazione strategica (Ati), una speciale barella che lo mantiene a pressione negativa, ovvero l'aria entra ed esce solo filtrata, ad un altro isolatore nell'ambulanza che lo portera' in ospedale". All'interno di queste barelle 'hi tech' il paziente può rimanere anche 10-12 ore senza essere un rischio per i medici e senza interrompere la catena di biosicurezza indispensabili in casi di malattie contagiose come Ebola o Tbc.

Sono già 11 le missioni di questo tipo che i medici dell'Aeronautica hanno portato a termine dal 2006. Il personale coinvolto in questo tipo di operazioni e' di circa 12 unita' per missione, con almeno 2 medici.

Il corso, organizzato ogni sei mesi dall'Aeronautica per formare il personale sanitario e non delle Forze Armate e dell'amministrazione dello Stato che avrà a che fare con missioni ad alto rischio di contagio, quest'anno e' stato riprogrammato con una fase suppletiva dedicata alla gestione anche di casi sospetti del virus Ebola. Sono 80 persone che parteciperanno al corso in programma fino a domani.

"Le speciali barelle - aggiunge Lastilla - impediscono la fuoriuscita di aria contagiata e poi hanno maniche che consentono la manovrabilità' del paziente da parte dell'operatore che e' posizionato all'esterno".

"La nostra capacita' di intervento sanitario con queste capacita' tecnologiche - afferma il Capo di Stato Maggiore dell'Aeronautica Pasquale Preziosa - nasce nel 2005 per fronteggiare gli attacchi di bioterrorismo. I medici e il personale sanitario devono essere in grado di intervenire in caso di malati contagiose e noi li formiamo al meglio”. Il corso vede il contributo determinante dell'Istituto per le malattie infettive Spallanzani: “Il corso e'il frutto di 10 anni di lavoro tra noi e l'Aereonautica Militare. Oggi - afferma Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dello Spallanzani - l'Italia e' all'avanguardia nella lotta alle malattie infettive”.

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