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Ricerca: infarto, scoperta molecola 'freno' speranza per prevenzione

17 ottobre 2014 | 17.45
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Ricerca: infarto, scoperta molecola 'freno' speranza per prevenzione

(Adnkronos Salute) - Scoperta una 'molecola-freno' che potrebbe divenire una chiave per prevenire l’infarto. Alla base di questa possibilità un meccanismo molecolare che rende inoffensive cellule immunitarie con proprietà infiammatorie che favoriscono la rottura della placca aterosclerotica e quindi la formazione di un coagulo che causa l’infarto.

Lo studio, che sarà pubblicato sulla rivista Basic Research in Cardiology, è frutto del lavoro dei ricercatori di cardiologia dell’università Cattolica di Roma e sarà presentato al convegno 'Twenty years of CRP in cardiology: just another biomarker or a look to the future?', in programma al Policlinico Gemelli e promosso dal Dipartimento di Scienze cardiovascolari dell’ospedale universitario, diretto da Filippo Crea. La scoperta- spiega una nota dell'università capitolina - può avere ricadute importanti perché identifica nuovi bersagli a livello delle cellule pro-infiammatorie per la prevenzione dell’infarto.

Il meeting di domani - a cui parteciperanno i massimi esperti mondiali del settore tra cui Attilio Maseri - ha l'obiettivo, spiega Luigi Marzio Biasucci del Dipartimento di Scienze cardiovascolari del Policlinico Gemelli, "di fare il punto sugli studi in corso in tutto il mondo sui meccanismi dell’aterosclerosi, su quali siano le cause scatenanti questa patologia che determina il rischio di infarto. Oggi curiamo bene gli infarti ma non riusciamo a prevenirli altrettanto bene perché non conosciamo i meccanismi che causano l’occlusione improvvisa delle arterie che portano sangue al cuore”.

"A oggi - dice Biasucci - non esistono terapie specifiche per ridurre i processi infiammatori al pari di quelle utilizzate per ridurre il colesterolo o la glicemia. Ciò nondimeno, continua, la promessa è in nuove ricerche che daranno i primi risultati nel giro di un paio di anni".

"Studi in corso con farmaci antinfiammatori specifici (come quelli usati per l’artrite reumatoide)- aggiunge - sono volti a vedere se in pazienti con proteina C elevata si riesce a prevenire il rischio di eventi cardiovascolari. Se questi studi saranno positivi si potrà capire come prevenire un infarto con farmaci antinfiammatori specifici, andando a controllare i meccanismi infiammatori che sono alla base dell’aterosclerosi".

Va esattamente in questa direzione una serie di studi in corso al Policlinico Gemelli di Roma tra cui quello sulla molecola freno anti-infarto, condotto dalla professoressa Giovanna Liuzzo del Dipartimento di Scienze cardiovascolari. Quando si forma la placca aterosclerotica che danneggia le arterie, in corrispondenza di essa sono presenti specifiche cellule immunitarie con proprietà pro-infiammatorie. Queste cellule – linfociti T - hanno un freno molecolare chiamato CD31. "Abbiamo scoperto – aggiunge Filippo Crea - che quando la placca aterosclerotica si attiva, viene a mancare il freno immunitario CD31"

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