Un piccolo cuore creato grazie alla nuova tecnologia della stampa in 3D "potrebbe ridurre il numero di interventi chirurgici cardiaci nei bambini affetti da cardiopatie congenite". E' quanto afferma Peter Verschueren, ingegnere biomedico tra i relatori dell'Euroecho-Imaging 2014 di Vienna, il congresso annuale dell'European Association of Cardiovascular Imaging (Eacvi), un ramo della Società Europea di Cardiologia (Esc).
Secondo l'esperto "i bambini con cardiopatia congenita sono spesso sottoposti fino a quattro interventi chirurgici a cuore aperto in diversi momenti della vita. Avere a disposizione - aggiunge - una copia stampata in 3D del loro cuore potrebbe ridurre le operazioni ad uno o due, perché i medici possono scegliere e praticare il miglior approccio interventistico in anticipo. Ciò eviterà ai bambini di trascorrere mesi in terapia intensiva".
La ricostruzioni digitale del cuore in 3D, il modello virtuale alla base poi della stampa, avviene con una tomografia computerizzata (Tc). Secondo l'italiano Patrizio Lancellotti, presidente dell'Eacvi, "l'imaging 3D è il tema principale del congresso, e la stampa in 3D del cuore è una delle novità più emozionanti. Questa tecnologia - aggiunge - ci permette di avere un modello perfetto di anatomia del paziente così da decidere la miglior procedura per il piccolo".
Secondo Peter Verschueren "per i chirurghi e i medici non c'è niente come avere un modello tangibile di cuore tra le mani, che ha un valore inestimabile per la comprensione dell'anatomia del paziente con gravi problemi congeniti. Inoltre - conclude - il cuore in 3D può essere usato per discutere l'intervento con l'equipe medica, il paziente e i familiari. Così da aiutare la comprensione di ciò che accadrà in sala operatoria".
