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Ricerca: la psiche in un tweet, così scienza '2.0' studia personalità e salute

28 febbraio 2015 | 16.30
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Fioriscono le ricerche scientifiche che sfruttano la 'finestra' aperta sul mondo dai social network per esplorare personalità, salute fisica e mentale, evoluzioni culturali delle popolazioni. Una 'carrellata' degli studi condotti nell'era 2.0 arriva dagli Usa. Facebook e i social media irrompono nei laboratori, offrendo nuove armi: le analisi dei 'cinguettii' per inquadrare il rischio cardiaco di una comunità

 Infophoto
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La psiche racchiusa in un tweet, la salute vista da Facebook: l'era '2.0' irrompe nel mondo della ricerca. E gli scienziati sfruttano la 'finestra' aperta dai social network per esplorare personalità, salute fisica e mentale, evoluzioni culturali delle popolazioni. Nuove armi da cui fioriscono nuovi studi. Una carrellata dell'attività 'digitale' dei ricercatori arriva dagli Usa. A Long Beach in California, la Society for Personality and Social Psychology, in occasione del suo 16esimo congresso, ha dedicato un focus alla nuova tendenza: 'Scoprire segnali psicologici in un miliardo di Tweet, le misurazioni attraverso il linguaggio dei social media'.

Quattro esperti hanno presentato nuovi approcci e metodi di analisi, che si affiancano ai tradizionali questionari usati per condurre studi, e le possibilità che si aprono dalla collaborazione fra camici bianchi e informatici. Una partnership che è il futuro e "contribuirà ai passi avanti della ricerca", assicura Andy Schwarz dell'University of Pennsylvania. Servono, spiegano gli studiosi, nuove tecniche per analizzare e interpretare dati di grandi dimensioni con metodi informatici e consentire ai ricercatori di generare intuizioni scientifiche.

Qualche esempio: uno studio pubblicato su 'Plos One', che ha utilizzato il metodo 'open-vocabulary analysis', ha fotografato variazioni "sorprendenti" nel linguaggio in base a personalità, sesso ed età. Ed è emerso che gli uomini usano più spesso delle donne l'aggettivo possessivo 'mio' quando parlano di mogli e fidanzate. Connessioni impreviste e spesso non catturate da altre tecniche di analisi.

Facebook ai 'raggi X', indizi da frasi usate negli status fino a numero amici

Gli scienziati hanno scoperto anche che le parole usate su Facebook sono indicatori affidabili di personalità in un altro lavoro pubblicato sul 'Journal of Personality and Social Psychology', per il quale sono state create valutazioni su larga scala utilizzando algoritmi predittivi. I modelli basati sul linguaggio sono risultati coerenti con gli indicatori di personalità auto-riportati dai partecipanti. L'autore principale della ricerca, Gregory Park, ha spiegato che sono stati analizzati vari aspetti sul social network, dalle parole usate dagli amici degli utenti arruolati al numero di contatti da loro collezionati, fino alle tendenze politiche auto-descritte.

Sempre da Facebook è nata una ricerca (pubblicata su 'Assessment') che si è concentrata invece sul linguaggio usato negli 'status' degli utenti. Gli autori hanno generato una 'nuvola' di parole per illustrare visivamente il modo in cui le personalità emergono da questa fonte (l'essere estroversi, gradevoli, coscienziosi, stabili emotivamente, aperti). Alcune frasi usate sono risultate predittive di specifici tratti: ad esempio i soggetti con un punteggio alto nei questionari alla voce 'nevrosi' sono risultati più propensi a usare parole come tristezza, solitudine, paura e dolore.

Il lavoro di un team di scienziati per inquadrare rischio cuore da 'cinguettii'

Anche la salute si può studiare sul web: in una ricerca recentemente pubblicata su 'Psychological Science', gli autori hanno confrontato tweet e dati sulle malattie cardiache presenti sul territorio, scoprendo che le analisi linguistiche hanno un'efficacia predittiva in linea con i tradizionali fattori di rischio epidemiologici.

"Espressioni associate a rabbia, emozioni negative, ostilità e disimpegno all'interno di una comunità sono state associata a un aumento dei tassi di malattie cardiache. Mentre un linguaggio che esprime emozioni positive e impegno è stato associato con un rischio ridotto", spiega l'autore Johannes Eichstaedt. Non si parla necessariamente di rischio individuale. Gli utenti di Twitter possono 'cinguettare' il rischio di una comunità, riflettendone lo stato d'animo e le dinamiche complessive. In altre parole, le frasi postate possono far trasparire eventuali negatività, tensioni sociali e ambientali che contribuiscono a un aumento del rischio cardiaco.

Un altro spaccato che può emergere dal web è quello culturale. I social media permettono di esaminare somiglianze e differenze a un nuovo livello, assicurano gli esperti. Margaret Kern dell'University of Melbourne e Maarten Sap dell'University of Pennsylvania usano Twitter per questo e hanno analizzato i messaggi postati da 8 Paesi (Stati Uniti, Canada, Regno Unito, Australia, India, Singapore, Messico, e Spagna) in due lingue (inglese e spagnolo), scoprendo punti in comune e distanze sulle modalità usate per esprimere emozioni.

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