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Medicina: report Australia boccia omeopatia, inefficace in ogni malattia

11 marzo 2015 | 17.45
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Nuova stroncatura per l'omeopatia: "Nessuna evidenza autorizza a dire che funzioni meglio di una pillola di zucchero", affermano gli esperti che hanno rivisto 225 studi in materia. Gli autori temono danni per chi rifiuta o rimanda terapie efficaci. Ma l'Associazione nazionale omeopatia rivendica la libertà di scelta dei pazienti e chiede una valutazione più globale

Medicina: report Australia boccia omeopatia, inefficace in ogni malattia

"Non esiste malattia per cui vi sia una prova attendibile dell'efficacia dell'omeopatia". Non solo: "Non c'è ragione fondata per dire che funzioni meglio di una pillola di zucchero". E "le persone che vi si affidano possono mettere a rischio la propria salute, rifiutando o ritardando trattamenti per i quali esista una buona evidenza di efficacia e sicurezza". Suona come una sonora bocciatura per la 'medicina dolce' la conclusione di un rapporto redatto dal National Health and Medical Reseach Council (Nhmrc) australiano, il massimo organismo nazionale per la ricerca medica, che ha condotto una maxi review su 225 pubblicazioni in tema di omeopatia. Il responso è stato diffuso oggi dopo essere stato rivisto da una società indipendente, e ripreso dai principali media internazionali.

Paul Glasziou, presidente del Nhmrc Homeopathy Working Committee, auspica che alla luce di questo report le assicurazioni private smettano di offrire sconti sui trattamenti omeopatici, e che i farmacisti rivedano di conseguenza i loro stock. Lo specialista mette le mani avanti: "Ci saranno persone convinte che tutto questo sia un complotto dell'establishment" per favorire altri interessi a discapito dell'omeopatia, "ma speriamo vi siano anche molte persone ragionevoli che possano riconsiderare la vendita, l'utilizzo e la distribuzione di questi prodotti". Proprio come è successo in Gb, ricorda, dopo la stroncatura della Camera dei Comuni nel 2010.

Secondo gli autori del rapporto, gli studi dai quali emerge l'efficacia dell'omeopatia sono lavori di scarsa qualità scientifica, con gravi carenze nel modo in cui sono stati disegnati e senza un numero sufficiente di partecipanti che autorizzi a dire, appunto, "che i prodotti omeopatici funzionino meglio di una pillola di zucchero". L'analisi degli esperti australiani ha riguardato anche 57 revisioni sistematiche: studi che analizzano tutte le ricerche di qualità disponibili su una determinata materia, per arrivare a una conclusione di sintesi.

Ken Harvey, esperto di politiche mediche e farmaceutiche impegnato nella tutela dei consumatori, fa notare come i college privati spendano migliaia di dollari per organizzare corsi di omeopatia. Lezioni che si augura gli studenti possano ora evitare, dopo i risultati del nuovo rapporto. Per lo stesso motivo, aggiunge, l'ente governativo Teqsa (Tertiary Education Quality Standards Agency) dovrebbe smettere di accreditare corsi sull'omeopatia: "Non ho problemi - tuona Harvey - se un istituto privato decide di organizzare lezioni che insegnano a leggere dentro una sfera di cristallo, oppure di iridologia o di omeopatia, se esistono persone abbastanza pazze da pagare per seguirle. Sarebbe una loro decisione. Però se i corsi vengono approvati da un organismo istituzionale, allora è un'altra storia. E rappresenta un problema reale".

Un portavoce del Teqsa puntualizza che un comitato di esperti indipendenti ha il compito di valutare se un corso risponde o meno ai requisiti richiesti per l'accreditamento. La revisione viene fatta ogni 7 anni e quindi, finché non scadrà questo periodo, i corsi di omeopatia già approvati non potranno essere rivalutati neanche dopo le conclusioni del Nhmrc.

Replica al report anche l'Associazione australiana di omeopatia (Aha), che fa notare come "milioni di cittadini" del Paese facciano ricorso a questi rimedi. L'Aha raccomanda inoltre al Nhmrc di "adottare un approccio più complessivo nell'analisi dell'efficacia dell'omeopatia. Un metodo in cui si consideri una valutazione economica di larga scala sui benefici di un sistema più integrato, che rispetta e sostiene la scelta dei pazienti nel decidere per la propria salute". Dal canto suo, il Nhmrc precisa che non esistono stime attendibili sul numero di australiani che oggi utilizzano l'omeopatia, anche se una revisione del 2009 dell'Organizzazione mondiale della sanità parlava di una spesa annuale di 9,59 milioni di dollari.

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