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Ricerca: mappato 'Dna di James Bond', svelati segreti genoma dei britannici

19 marzo 2015 | 10.27
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Campioni di Dna raccolti da più di 2.000 persone sono stati usati per creare la prima mappa genetica dettagliata degli abitanti di un intero Paese. I risultati sono pubblicati su 'Nature'

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Nel Regno Unito si respira un forte senso di identità regionale, con scozzesi, inglesi, gallesi e irlandesi molto legati ad origini e tradizioni locali. Ebbene, ora sembra che possa esserci una base scientifica per questo sentimento, almeno secondo un nuovo studio fondamentale che svela tutti i segreti del 'Dna di James Bond', ovvero del britannico doc, analizzando il corredo genetico dei moderni abitanti delle isole di Sua Maestà.

Un team internazionale, guidato dai ricercatori dell'Università di Oxford, con colleghi dell'University College London e del Murdoch Childrens Research Institute in Australia, ha usato campioni di Dna raccolti da più di 2.000 persone per creare la prima mappa genetica dettagliata degli abitanti di un intero Paese. I risultati, pubblicati su 'Nature', dimostrano che prima delle migrazioni di massa del 20esimo secolo esisteva un modello di notevole ricchezza ma anche di sottile variazione genetica in tutto il Regno Unito, con gruppi distinti di individui geneticamente simili raggruppati insieme a livello geografico.

Confrontando queste informazioni con campioni di Dna di oltre 6.000 cittadini europei, il team è stato anche in grado di identificare le tracce evidenti dei movimenti della popolazione nel Regno Unito nel corso degli ultimi 10.000 anni. In particolare, si è scoperto che non esiste un solo gruppo genetico "celtico": le aree celtiche del Regno Unito (Scozia, Irlanda del Nord, Galles e Cornovaglia) sono infatti molto diverse tra loro geneticamente. Ad esempio, gli abitanti della Cornovaglia sono molto più simili geneticamente ad alcuni gruppi inglesi rispetto a gallesi o scozzesi.

Gli scienziati, inoltre, hanno identificato gruppi genetici distinti in Cornovaglia e Devon, con una divisione che corre quasi esattamente lungo il confine della contea moderna. E ancora, la maggior parte degli abitanti dell'Inghilterra orientale, centrale e meridionale è costituita da un unico gruppo genetico, relativamente omogeneo, con un contributo significativo di Dna riconducibile addirittura alle migrazioni anglosassoni (10-40% del totale discendenza). Così, spiegano i ricercatori, si mette fine alla storica polemica sull'occupazione di Angli e Sassoni, che sposarono e non eliminarono le popolazioni pre-esistenti.

Gli abitanti delle Isole Orcadi, poi, sono i più geneticamente distinti rispetto ai connazionali, con il 25% del Dna proveniente da antenati norvegesi. Questo getta nuova luce sull'invasione vichinga del IX secolo. Il Dna gallese sembra invece più simile a quello dei primi coloni della Gran Bretagna dopo l'ultima glaciazione rispetto agli altri abitanti del Regno Unito. Inoltre, i ricercatori spiegano che non è emersa una firma genetica evidente collegata ai vichinghi danesi, che pure controllavano gran parte d'Inghilterra nell'antichità. Infin,e molti dei cluster genetici mostrano posizioni simili a quelle dei gruppi tribali e dei regni esistiti intorno alla fine del VI secolo, dopo l'insediamento degli Anglo-Sassoni, suggerendo la conservazione di una identità regionale per molti secoli.

Il team ha analizzato il Dna di 2.039 persone delle aree rurali del Regno Unito, dotate di quattro nonni nati tutti entro gli 80 km l'uno dall'altro. "Questi ricercatori - commenta Michael Dunn del Wellcome Trust, che ha finanziato il lavoro - sono stati in grado di utilizzare tecniche genetiche moderne per fornire risposte definitive a questioni vecchie di secoli: ci dicono da dove veniamo. Oltre ad affascinanti intuizioni sulla nostra storia, queste informazioni potrebbero rivelarsi molto utili dal punto di vista della salute", anche per "progettare studi genetici per indagare meglio sulle malattie".

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