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Ricerca: previsto il ritorno dei draghi, pesce d'aprile su 'Nature'

01 aprile 2015 | 12.59
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La rivista scientifica onora la giornata degli scherzi e pubblica uno studio sulla ricomparsa di queste mitiche creature

Ricerca: previsto il ritorno dei draghi, pesce d'aprile su 'Nature'

Il riscaldamento globale, la scomparsa dei loro nemici naturali e l'abbondanza di cibo apriranno la strada al ritorno dei draghi. A evidenziare le tracce dell'esistenza dei draghi e a prevedere il loro possibile ritorno è una ricerca pubblicata online su 'Nature' oggi. Lo studio identifica una serie di fattori chiave che "con molta probabilità" favoriranno il ritorno di queste mitiche creature, fra cui anche la crisi economica, i cambiamenti politici e climatici e la mancanza di interventi mirati. Il tutto grazie alla scoperta di documenti segreti attribuiti a un antico monaco, Goffredo di Exmouth, che fornirebbero le prove dell'impatto dei draghi nei secoli scorsi.

Farebbe la gioia di ogni amante del fantasy il pesce d'aprile targato 'Nature': quest'anno la rivista, strizzando l'occhio ai giornalisti scientifici, attribuisce a tre studiosi australiani, Andrew Hamilton, Robert May ed Edward Waters, la scoperta delle antichissime carte nella biblioteca Bodleiana dell'Università di Oxford che dimostrano l'esistenza dei draghi. E fornisce la mail dei ricercatori, per le opportune verifiche.

A favorire il ritorno di questi mostri volanti, grandi protagonisti di racconti e film nell'ultima stagione, anche la ricomparsa dei loro acerrimi nemici: i cavalieri. Stando ai ricercatori australiani, inoltre, i draghi sarebbero stati particolarmente prolifici nel Medioevo, a causa del clima favorevole e dell'abbondanza di cavalieri, che peraltro costituivano il loro pasto principale. Oltretutto l'abbondanza di oro e argento, che come insegna 'Lo Hobbit' li attirava moltissimo, sicuramente ha favorito il successo di questa forma di vita nel passato. Secondo gli autori, a segnarne il declino sarebbe stato il progressivo calo delle temperature e la minor disponibilità di cibo: i draghi avrebbero vissuto una lunga ibernazione a partire dall'inizio del XV secolo.

Un 'sonno' interrotto in decenni recenti da una serie di cambiamenti, a partire di quelli climatici. Ma anche dalla riscoperta, almeno in Australia, del ruolo dei cavalieri. Tutti questi elementi potrebbero spingere i mostri volanti a risvegliarsi, rinunciando all'ibernazione. Ecco perché gli studiosi evidenziano l'importanza di ulteriori ricerche in materia, ma anche di approfondimenti sui materiali ignifughi e sui ritardanti. E soprattutto la riduzione dei titoli onorifici. Meno cavalieri uguale meno draghi.

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