Lo scienziato che ha scoperto il virus dell'Aids apre a Bologna il Festival della Scienza medica. E parla dei quattro pilastri su cui fondare una medicina della longevità in salute
Per vivere in salute a lungo l'uomo "ha due valigie: un bagaglio genetico ed un bagaglio culturali, e sono entrambi molto importanti". Lo ha detto il premio Nobel per la medicina e scopritore del virus dell'Aids Luc Montagnier, aprendo nel salone del Podestà di Palazzo Re Enzo a Bologna, il Festival della Scienza medica, promosso dalla Fondazione Carisbo e Genus Bononiae. "Il bagaglio genetico, testimonianza della grande evoluzione - ha aggiunto il Nobel - va protetto da un agire in modo sconsiderato, quello culturale invece ha bisogno della trasmissione di sapere tra generazioni".
"Vivere a lungo significa vivere in buona salute", ha proseguito Montagnier, rimarcando che "la medicina preventiva ci consentirà di eliminare il fardello delle malattie croniche" come quelle cardiovascolari o neuro-degenerative, ma anche le malattie allergiche, autoimmuni e articolari che hanno in comune caratteristiche come "lo stress ossidativo e i fattori ambientali, a cominciare dall'inquinamento atmosferico, alimentare, fino al rumore di fondo elettromagnetico che può comportare molti rischi".
A questi si aggiungo fattori di rischio legati al comportamento come l'uso di alcool, tabacco, un'alimentazione non equilibrata e uno scarso esercizio fisico. Prevenzione, predizione, personalizzazione e partecipazione. Questi i 4 pilastri, indicati dal Premio Nobel, su cui fondare una medicina che possa accompagnare la vita dell'uomo, preservando longevità e salute. "Spero che un giorno potremo non certo divenire immortali - ha aggiunto Montagnier - ma sbarazzarci delle malattie che ci affliggono". E per fare questo, ha concluso, "bisogna far capire alle persone che devono fare controlli ed esami preventivi quando stanno bene", senza aspettare i sintomi di una malattia. Prevenire, insomma, e non attendere di dover curare.