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Salute: nella bella stagione più rischi punture vespe, api e calabroni

25 maggio 2015 | 09.44
LETTURA: 4 minuti

Ogni anno muoiono in Italia, per reazioni allergiche al veleno degli insetti, da 5 a 20 persone fra adulti e bambini, in genere a causa di edema della glottide e shock anafilattico. Guerra alle zanzare, ma con metodi naturali

Infophoto - INFOPHOTO
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Con la bella stagione si moltiplicano i rischi di incappare in punture d'insetto. Oltre ai fastidi e al prurito, il pericolo è quello di una reazione allergica. Ogni anno muoiono in Italia, per reazioni allergiche al veleno degli insetti, da 5 a 20 persone fra adulti e bambini, in genere a causa di edema della glottide e shock anafilattico. Lo precisano i sanitari dell'ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, che spiegano come individuare il problema e ridurre al minino i pericoli. L'ostruzione grave e potenzialmente fatale delle vie aeree si manifesta generalmente con: raucedine, difficoltà a parlare, tosse insistente, soffocamento, gola serrata.

L'allergia al veleno degli insetti è una reazione anomala ed esagerata alla loro puntura. "Diversi insetti, pungendo la nostra pelle, iniettano sostanze nocive che provocano bruciore, rossore, dolore e prurito. Questa reazione - precisa l'allergologo Alessandro Fiocchi - è assolutamente normale se localizzata nella sede della puntura e se è limitata nell'estensione, nella gravità e nella durata. Si parla di allergia al veleno degli insetti quando invece la reazione è eccessiva: troppo estesa, grave e duratura. In qualche caso viene interessata gran parte di un arto, il rigonfiamento raggiunge un picco massimo entro le 48 ore e può durare fino a 7-10 giorni. A volte si presentano anche febbricola, spossatezza e nausea".

Talvolta, inoltre, reazioni locali normali si accompagnano a reazioni in zone di pelle molto distanti dalla zona della puntura, reazioni dell'apparato respiratorio (crisi d'asma) e di quello cardiocircolatorio (grave calo della pressione). In Italia, gli insetti che provocano più frequentemente allergie sono le api, le vespe e i calabroni.

Cosa fare in caso di puntura di insetto? E' bene rimuovere immediatamente (entro 20 secondi) il pungiglione, se è visibile, con un movimento secco e rapido (usando le unghie o pinzette); trascorsi i primi 20 secondi l'operazione è meno utile perché tutto il veleno é stato ormai liberato. Poi si deve subito applicare ghiaccio o impacchi freddi, e identificare se possibile l'insetto responsabile. Occorre pianificare una visita specialistica dall'allergologo se la reazione è stata molto importante o se è stata classificata come reazione allergica.

I bambini allergici ad altre sostanze (per esempio a pollini, acari, gatto, latte, uovo, eccetera) non hanno un rischio maggiore rispetto a quelli considerati non allergici di sviluppare, se punti, un'allergia al veleno degli insetti. Per ridurre al minimo il rischio di essere punti da insetti, è utile:

1) Evitare indumenti molto colorati e brillanti;

2) Indossare vestiti con maniche lunghe, pantaloni lunghi, calzini e scarpe chiuse;

3) Evitare profumi o lozioni forti;

4) Utilizzare lozioni a base di sostanze ad azione repellente per gli insetti;

5) Disporre di insetticidi di pronto e facile impiego;

6) Non lasciare all'aperto cibi di scarto e non sostare in vicinanza di bevande o cibi molto dolci;

7) Usare cautela quando si cucina o mangia all'aperto, specie nei mesi estivi e in aperta campagna;

8) Usare cautela in vicinanza di luoghi che più frequentemente sono sede di nidi di api, vespe e calabroni, come ad esempio in vicinanza di produttori di miele, in campagna nel periodo di maturazione della frutta o durante la vendemmia;

9) Far rimuovere nidi di api, vespe o calabroni in vicinanza della casa da personale esperto.

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