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Tumori: Gb, a 9 anni conserverà tessuto testicoli per avere figli dopo malattia

23 dicembre 2015 | 11.28
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Tecnica possibile in Italia ma poco conosciuta

Tumori: Gb, a 9 anni conserverà tessuto testicoli per avere figli dopo malattia

Un bambino di 9 anni affetto da cancro al cervello è la prima persona nel Regno Unito il cui tessuto testicolare verrà congelato in modo che, più tardi nella vita, sarà in grado di procreare. Nathan Crawford, di Bude, in Cornovaglia, è stato sottoposto a radioterapia e chemioterapia per ridurre le dimensioni del suo tumore, un trattamento salvavita che potrebbe però renderlo sterile.

Grazie ai notevoli progressi nella terapia del cancro infantile, oltre l'80% dei bambini colpiti sopravvive alla malattia, però circa il 10% sarà reso infertile dalle procedure medici. Fino a oggi non era possibile conservare la fertilità dei maschi in età prepuberale sottoposti a terapie anticancro, perché non producono ancora spermatozoi. Tuttavia, con un procedimento innovativo, i chirurghi del John Radcliffe Hospital di Oxford hanno rimosso del tessuto testicolare dal ragazzino, congelandolo prima delle cure, riporta il 'Telegraph' on line.

Ciò significa che Nathan, una volta adulto ed eventualmente sterile, se vorrà potrà diventare padre, con un trapianto dello stesso tessuto. "La decisione se sottoporre o meno a chemioterapia nostro figlio - ha detto la madre di Nathan, Donna Hunt, 31 anni - in questo modo è stata molto più facile, per il fatto che c'è questa possibilità". Il patrigno del bambino, Jonathan Alison, 34 anni, ha aggiunto: "Nathan ama i bambini e così gli abbiamo detto che questa procedura aumenterà le possibilità che possa avere dei figli suoi quando sarà grande". L'intervento chirurgico per l'asportazione del tessuto è stato effettuato in in anestesia generale ed è durato 30 minuti.

La procedura è simile a quella del congelamento del tessuto ovarico, che ha già prodotto nati vivi in donne sottoposte alle stesse procedure. Il Servizio sanitario nazionale inglese non finanzia il congelamento del tessuto testicolare, ma recentemente una azienda che si occupa di fertilità, la Ivi, ha fatto una donazione alla struttura di Oxford grazie alla quale i pazienti possono accedere gratuitamente alla procedura.

Una tecnica possibile anche in Italia, assicura all'AdnKronos Salute Mohamad Maghnie, presidente della Società italiana endocrinologia e diabetologia pediatrica (Siedp) e responsabile dell'Unità operativa di endocrinologia clinica e sperimentale dell'Istituto Giannina Gaslini di Genova. "E' assolutamente possibile anche da noi, in alcuni centri specializzati - spiega l'esperto - conservare tessuto ovarico e materiale testicolare da piccoli malati di tumore. Non è ancora considerata una procedura di routine, così come d'altro canto non lo è nemmeno per gli adulti, ma è fattibile. E viene anche coperta dal Servizio sanitario nazionale: la famiglia deve farsi carico in qualche caso solo dei costi della crioconservazione".

Per quanto riguarda l'operazione in sé, precisa lo specialista, "si tratta di un piccolo intervento in laparoscopia per le femmine e di biopsia testicolare per i maschi. E' una tecnica poco conosciuta dai genitori e talmente nuova che i media e a volte persino la comunità scientifica non la digeriscono. Certo - conclude Maghnie - è una questione delicata da affrontare con i genitori che devono dare il consenso, o anche con il paziente se in età adolescenziale e quindi in grado di scegliere e contribuire al consenso. E' un argomento complesso che riguarda molte malattie croniche che rendono sterili e ancora oggi c'è poca formazione dei medici e informazioni fra le persone. Per quanto riguarda le percentuali di successo, cioè di gravidanze portate a termine con la nascita di bambini sani, non sono elevate, anche perché la casistica è ridotta. Ma ci sono comunque stati dei casi, che rendono la tecnica degna di essere tentata".

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