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Antichi virus invasori nel Dna umano, aiutano a combattere le infezioni

03 marzo 2016 | 20.04
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Immagine di repertorio (Fotogramma)
Immagine di repertorio (Fotogramma)

Circa l'8% del nostro Dna è di origine virale: si tratta dei resti di antiche battaglie tra virus infettivi e i nostri antenati. Questi cosiddetti virus endogeni sono spesso percepiti come una stranezza senza un chiaro significato biologico. Ma ora un nuovo studio, condotto da ricercatori dell'University of Utah School of Medicine, dimostra che l'evoluzione ha utilizzato alcuni di questi 'reperti' virali, trasformandoli in armi contro i virus moderni.

Nello studio, pubblicato su 'Science', gli scienziati riferiscono che frammenti di Dna virale incorporati nel nostro genoma regolano geni che sono parte integrante del nostro sistema immunitario innato, la prima linea di difesa contro gli agenti patogeni, compresi appunto i moderni virus. Quando alcuni di questi pezzi vengono rimossi sperimentalmente, il sistema di difesa del nostro organismo si paralizza.

"Abbiamo dimostrato che alcuni di questi virus endogeni hanno plasmato la nostra biologia", afferma Cédric Feschotte, co-autore senior e professore associato di genetica umana. "All'interno del genoma dei mammiferi ci sono serbatoi di Dna virale che hanno alimentato l'innovazione del nostro sistema immunitario innato". Insomma, gli antichissimi tentativi di invasione dei patogeni sono stati sfruttati dall'organismo umano a suo vantaggio.

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