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Medicina: l'ecografia con 'microbolle' che svela lesioni al fegato

29 luglio 2016 | 19.03
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Medicina: l'ecografia con 'microbolle' che svela lesioni al fegato

Microbolle con all'interno un gas, più piccole di un globulo rosso, usate come 'detective' in avanscoperta per individuare lesioni epatiche e riconoscere quelle maligne. "L'ecografia con mezzo di contrasto è una tecnica molto utile, in particolare nel caso delle patologie del fegato, ma anche di lesioni del pancreas: consente infatti di individuare le formazioni maligne ed è molto efficace nella ricerca di metastasi epatiche". Lo spiega all'Adnkronos Salute Marco Salvatore, ordinario di Diagnostica per Immagini e Radioterapia presso la Facoltà di Medicina dell'Università Federico II di Napoli.

L'ecografia con mezzi di contrasto si è dimostrata capace di identificare e tipizzare una varietà di patologie che non sono diagnosticabili con una semplice ecografia, ma solo grazie a tecniche più invasive o costose, dalla Tac alla risonanza magnetica. Ma come funziona l'esame con le microbolle? "Come per la classica ecografia - spiega l'esperto - il paziente deve essere a digiuno da 6 ore. Si iniettano così 2 ml circa di mezzo di contrasto che contiene traccianti a base di microbolle con un guscio lipidico e all'interno gas inerti. In 2 ml ce ne sono circa 300 milioni. Quando arrivano a livello epatico, evidenziano le eventuali lesioni e permettono di distinguere quelle maligne".

L'indicazione "è nel follow up dei pazienti con epatiti, nella ricerca di metastasi epatiche in malati oncologici, nella caratterizzazione di lesioni in pazienti con cirrosi epatica e nel follow up dei trattamenti loco regionali. Oltre tutto bisogna rilevare che questi mezzi di contrasto non sono nefrotossici, a differenza di quelli della Tac", rileva Salvatore.

E la sensibilità? "Per lesioni sotto i 2 cm è di circa il 90%, mentre per quelle superiori si avvicina al 100%. Certo, la diagnostica si è evoluta nel tempo: la Tac trifasica ha una sensibilità leggermente superiore, ma espone a radiazioni ionizzanti e il mezzo di contrasto può causare allergie, oltre a essere nefrotossico". Anche la risonanza magnetica "dà risultati leggermente superiori ma pure in questo caso, oltre al costo più elevato c'è da considerare la questione della nefrotossicità".

Attualmente l'ecografia con mezzo di contrasto, "utilizzata anche per esaminare lesioni in altri organi, come il pancreas o i grossi vasi addominali", è riconosciuta e rimborsata per i pazienti ambulatoriali dai servizi sanitari di Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Piemonte, Marche e Umbria.

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