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Miracolo di Natale a Milano, intervento record su un bebè di 750 grammi /Foto

28 dicembre 2016 | 14.08
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La mano di Marco, 'bambino piuma' operato nella notte di Natale, e del chirurgo che ha eseguito l'intervento (foto Policlinico di Milano) - POLICLINICO DI MILANO
La mano di Marco, 'bambino piuma' operato nella notte di Natale, e del chirurgo che ha eseguito l'intervento (foto Policlinico di Milano) - POLICLINICO DI MILANO

La sua mano è piccola come la punta dell'indice del medico che lo ha operato. Marco (nome di fantasia) è un 'bambino piuma', venuto alla luce troppo presto, alla 25esima settimana di gravidanza. Pesa solo 750 grammi. E troppo presto, a una settimana di vita, ha imparato cosa vuol dire finire sotto i ferri di un chirurgo. In una notte speciale, quella in cui si celebra Gesù bambino, Milano ha avuto il suo miracolo di Natale.

Marco è stato operato con successo al Policlinico (foto) a causa di una grave perforazione intestinale che ha costretto i medici di un altro ospedale lombardo (in cui il piccolo è nato) a inviarlo d'urgenza all'Irccs di via Sforza, un riferimento a livello italiano ed europeo per questo tipo di interventi. Ora sta bene e potrà affrontare il lungo cammino tipico dei bambini nati così prematuri.

I camici bianchi della struttura sanitaria milanese sono entrati in azione nella notte tra il 24 e il 25 dicembre. Era mezzanotte, nelle case della metropoli ci si scambiava gli auguri e si scartavano regali. I genitori di Marco speravano in corsia, in un lieto fine che è arrivato. Parlarne strappa un sorriso anche al chirurgo che è intervenuto sul piccolo, Ernesto Leva, direttore della Chirurgia pediatrica del Policlinico. Nonostante gli anni passati a operare su corpicini così piccoli e fragili, pochi centimetri di pelle, un intestino sottile come un filo, non nasconde l'emozione. "E' il mio lavoro, ma ogni volta ti lascia sempre un buon sentimento. Curare i bambini, che come ci ricorda Papa Francesco sono il tesoro dell'umanità, è un onore. Farlo nella notte di Natale lo è ancora di più", racconta oggi.

La perforazione intestinale in bimbi così delicati, spiega Leva, può verificarsi a causa di problemi di circolazione del sangue: il loro intestino è molto immaturo e questo aumenta il rischio che qualcosa non funzioni correttamente. Una complicanza del genere "non è comune - precisa Fabio Mosca, direttore della Neonatologia e della Terapia intensiva neonatale del Policlinico - ma in un 5-10% di questi bambini un problema intestinale che porta alla chirurgia ci può essere". E' quello che è accaduto al piccolo Marco e che ha richiesto l'intervento d'urgenza. "Per una settimana il bimbo si è adattato bene alla vita - dice Leva - Poi ha iniziato a sviluppare i sintomi: i colleghi sono stati molto attenti e hanno capito subito che qualcosa non andava".

Così è scattato il 'viaggio' del bebè, dalla struttura sanitaria in cui è nato - in una provincia limitrofa - alla volta del Policlinico di Milano, che dispone di una delle Terapie intensive neonatali più importanti d'Europa. Un trasporto speciale, con tutte le cautele di cui questi piccoli hanno bisogno. Bebè leggeri, ma "con una forza vitale inimmaginabile" concentrata in corpicini minuscoli, sottolinea Leva: 1,5 kg è il limite sotto cui si parla di 'bambini piuma', il peso di Marco è esattamente la metà. "Nonostante fosse la vigilia di Natale - racconta il chirurgo - eravamo già pronti, come se fosse un giorno qualunque. Il bambino è arrivato intorno alle 21. L'operazione, iniziata a mezzanotte, è durata un paio d'ore, abbiamo finito alle 2.30 del mattino. E' riuscita perfettamente".

Marco "ora sta bene - prosegue Mosca - e ha un decorso regolare per un bimbo comunque delicato e che ha bisogno di molte cure. Lo aspetta una degenza lunga, circa 2 o 3 mesi per raggiungere un peso intorno a 1,8-2 kg, ma grazie all'intervento chirurgico e all'assistenza attenta dei neonatologi tutto si sta risolvendo per il meglio".

Per ora il bebè viene nutrito "con alimentazione parenterale - continua Mosca - Piano piano, a una settimana dall'intervento, potrà cominciare a prendere il latte della sua mamma o quello donato alla banca del latte della Mangiagalli da altre mamme. E' molto importante per questi bimbi che le donne con neonati nati a termine compiano questo gesto di solidarietà e invito chi può a farlo". In reparto Marco è coccolato dai genitori che lo vegliano con amore, ma anche dalle infermiere che, tiene a sottolineare Leva, "sono i veri angeli" che si muovono con mani esperte in queste stanze silenziose, attente a ogni suono dei macchinari con cui i 'micro bebè' vengono monitorati.

Un mondo miniaturizzato dove tutto è a loro misura - a cominciare dai ferri chirurgici molto piccoli - e dove gli specialisti ragionano in centimetri, anche millimetri. Nella clinica Mangiagalli del Policlinico "si eseguono in media 150 interventi l'anno in chirurgia neonatale (2.500 gli interventi che si svolgono in tutti i reparti chirurgici pediatrici della struttura), un numero fra i più alti d'Italia", fa notare Leva. "A fare la differenza è l'esperienza. Siamo addestrati a lavorare su tessuti molto piccoli e fragili, e rapidamente, così come gli anestesisti che devono gestire un essere così piccolo", precisa il camice verde.

Serve, ribadisce Mosca, "un'équipe specializzata. Il bambino prima va stabilizzato in Terapia intensiva neonatale, e quando i parametri vitali sono stabili viene portato con una culla speciale in sala operatoria dove interviene un team competente nel campo della microchirurgia". Ogni anno in Italia "nascono circa 5 mila bimbi sotto i 1.500 grammi - ricorda l'esperto - un migliaio pesano meno di un chilo. Numeri piccoli, ma il fenomeno delle nascite premature è in aumento per vari motivi: dall'età media delle mamme che aumenta, allo stile di vita più attivo e stressante - e con qualche 'vizio' che non aiuta come il fumo - delle donne di oggi, oltre alla diffusione delle tecniche di procreazione assistita". Il futuro di Marco, nato per la seconda volta la notte di Natale, "sarà una vita assolutamente normale", garantisce Mosca.

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