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Battute all'asta per 25 mila sterline le muffe di Fleming, papà degli antibiotici

03 marzo 2017 | 18.53
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 Foto simbolica di banconote Sterline /Fotogramma - FOTOGRAMMA
Foto simbolica di banconote Sterline /Fotogramma - FOTOGRAMMA

L'antiquariato medico diventa business. Due campioni delle muffe che negli anni '30 del secolo scorso servirono allo scienziato britannico Sir Alexander Fleming per produrre la penicillina, il primo antibiotico della storia, sono stati battuti all'asta in Inghilterra per circa 25 mila sterline: oltre 30.600 euro per 2 cimeli da Nobel.

Un campione di Penicillium Notatum, il fungo che ha cambiato la storia della medicina trasformando in curabili infezioni prima mortali, è stato messo all'asta a Londra e comprato online da un acquirente privato straniero per 12.500 sterline (più di 15.300 euro), si legge sul 'Mirror' online. Nel lotto, oltre alla muffa d'antan, anche lettere, fotografie e una rivista. E' volato all'estero anche il secondo dischetto di vetro con il fungo giallo-verde di oltre 80 anni fa, acquistato al telefono da un altro compratore privato per 11.875 sterline (oltre 14.500 euro).

L'archivio di cui facevano parte i 2 campioni è stato assemblato da Mary Anna Johnston, nipote di Fleming, quindi ceduto da un diretto discentente dello scienziato. Nella collezione anche la lettera di un padre che lo ringraziava per aver salvato la vita della figlia, nonché una missiva in cui lo stesso Fleming scherzava con un parente, spiegando di sentirsi bene "grazie alla penicillina" .

La scoperta di Fleming risale al 1928 ed uno dei più classici esempi della cosiddetta 'serendipity': scoperte avvenute per caso e diventate pietre miliari. Lo scienziato stava effettuando ricerche su batteri stafilococchi, ma andando in vacanza dimenticò dei campioni su un bancone del suo laboratorio al St Mary Hospital di Londra. Al ritorno notò che uno era stato contaminato da un fungo, e che le colonie batteriche circostanti erano morte.

Fleming isolò quella muffa e la fece proliferare in coltura, osservando che produceva una sostanza in grado di uccidere germi responsabili di numerose malattie. Identificò il fungo come Penicillium Notatum, dal cui nome battezzò il suo prodotto salvavita: la penicillina. Era nato il primo antibiotico, che entrò in uso nel 1942 evitando milioni di decessi. Nel 1945 Fleming fu insignito del premio Nobel per la Medicina.

"I prezzi pagati per questi lotti - commenta Matthew Haley, della casa d'aste Bonhams - rispecchiano la loro importanza e il fascino immortale della scoperta cruciale di Alexander Fleming, cui tanti milioni di persone in tutto il mondo devono la loro vita. Forse da guardare non sono un gran che, ma nel mondo medico rivestono un'importanza gigantesca: sono stati utilizzati da Fleming in persona per sviluppare la penicillina e portarci al punto in cui siamo arrivati per capacità di curare le infezioni batteriche e salvare vite umane". Dai primordi dell'era antibiotica, un monito quanto mai attuale in tempi di 'superbatteri' immuni ai farmaci. Capire da dove vengono gli antibiotici, a cosa sono serviti e quanto valgono può forse aiutare a usarli meglio, allontanando lo spettro di quella che le autorità sanitarie mondiali hanno più volte definito "apocalisse antibiotica".

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