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Cellulari e caos, denunciate irregolarità a test Medicina generale

27 ottobre 2017 | 19.57
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(Fotogramma)
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Banchi a meno di un metro di distanza, commissari poco vigili e cellulari non ritirati. Queste solo alcune delle presunte irregolarità denunciate dai giovani medici che hanno partecipato al test per la formazione in medicina generale mercoledì 25 ottobre all'hotel Ergife di Roma. Hanno concorso in circa 1.500 (1482 per la precisione) per 70 posti da medico di famiglia per la regione Lazio. Un test statale durante il quale è stato richiesto persino l'intervento dei carabinieri, con tanto di verbale redatto, per le proteste dei candidati sulla mancata sorveglianza da parte dei commissari.

"Non ci sono stati ritirati i cellulari", dichiara il neo medico Vincenzo. Ha partecipato al test per il corso di formazione anche lo scorso anno, ma "allora ci avevano fatto mettere tutti i telefonini in una busta sigillata e riposta in un tavolo distante dai nostri banchi". "Abbiamo fatto presente più volte alla commissione che in aula c'erano persone che usavano il telefono e che si suggerivano, ma ci hanno risposto che se non ci stava bene, potevamo anche andarcene e non fare il test", racconta Eleonora, giovane medico che ha partecipato al concorso proprio nell'aula in cui sono giunti i carabinieri. Le Forze dell'ordine sono state chiamate da una ragazza alla fine dei test, per "protestare delle numerose irregolarità e dell'assenza di intervento dei commissari", come hanno raccontato i presenti.

Il regolamento proibisce di andare in bagno durante il test e, invece, molti partecipanti hanno testimoniato che nella propria aula è stato concesso, senza presentare alcun certificato medico, di uscire. "Siamo dottori, trattenere l'urina per 120 minuti a digiuno, si può fare", spiega l'aspirante medico di famiglia Francesca. Altra anomalia riguarda l'orario di arrivo, come racconta Elisa: "Sul bando è specificato che bisognava presentarsi al concorso per le 7. Nonostante ciò, nella mia aula un candidato è arrivato dopo le 10, il test non era ancora iniziato e gli hanno concesso senza problemi di partecipare".

"L'aula non era adeguata al concorso. Era stretta e lunga con delle colonne che consentivano di coprire, dalla visuale della commissione, chi si sedeva dietro i pilastri - racconta Francesca, un'altra partecipante al test per l'accesso al Corso di formazione in medicina generale -. Ognuno si sedeva dove voleva, quando sono arrivata ho trovato un'aula già gremita di persone. In altre Regioni, invece, il posto veniva estratto. Noi eravamo accalcati, non disposti a banchi alterni perché non c'era spazio a sufficienza per tutti. Inoltre - continua - c'è stata un'assenza totale di controlli. Proprio perché eravamo seduti così vicini, i commissari avrebbero dovuto girare tra i banchi, invece hanno trascorso la maggior parte del tempo dietro la scrivania".

In ogni aula c'erano circa 200 candidati, con 5 membri della commissione. Giorgio, un altro giovane medico in attesa di specializzazione, ha, infine, osservato: "Nella mia aula alcuni candidati hanno corretto le risposte del test, il regolamento, in questi casi, prevede l'annullamento del compito perché sono segni di identificazione. Ma così non è stato".

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