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Salute

Sesso, il cibo conta

27 gennaio 2018 | 12.46
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Zenzero e cioccolato, un bicchiere di vino rosso, tanto pesce azzurro, il mix sapiente nei colori delle verdure. La salute sessuale si coltiva nel piatto. E agli uomini conviene cominciare a indossare grembiule e cappello da chef. Perché "uno stile di vita sano anche a tavola protegge la prostata" ed è amico dell'amore. "E del testosterone". Parola di Vincenzo Mirone, direttore del Dipartimento di urologia all'università Federico II di Napoli, che in occasione della presentazione di un'indagine condotta sui dati raccolti durante la campagna '#Controllati 2017', iniziativa della Società italiana di urologia (Siu) realizzata con il supporto non condizionante di Menarini, detta i principi di una 'dieta smart' per lui.

Il lavoro, che è diventato uno studio scientifico pubblicato sull'Archivio italiano di urologia e andrologia, individua per la prima volta i fattori di rischio associati allo sviluppo dell'ipertrofia prostatica benigna negli uomini italiani ma anche i fattori protettivi, come lo sport. Ed evidenzia come si sia abbassata l'età dell'incontro con la malattia, come testimonia un 10% di under 50 già con la diagnosi in mano.

"C'è un contesto di sindrome metabolica che abbraccia una serie di condizioni, dal diabete all'ipertensione, fino al colesterolo alto, e in cui entrano anche l'ipertrofia prostatica benigna, e la disfunzione erettile - spiega l'urologo - Il testosterone è un 'playmaker'. Con livelli sono bassi, abbiamo tutto questo. E noi stiamo trovando valori bassi anche nei giovani". Complice, riflette, "la dieta sbagliata. Oggi si rifuggono le verdure, il pesce azzurro viene ignorato, si eccede con la pasta, si scelgono i condimenti sbagliati, si mangiano troppi hamburger, carni rosse dilatate da ormoni, pollame trattato. E' cambiato qualcosa nell'alimentazione, nelle condizioni di vita. Sicuramente incide tanto lo stress, il troppo lavoro, la sedentarietà".

Sono tutti fattori che 'pesano', nel vero senso della parola, sulla prostata. "Oggi arriviamo a vedere in pazienti over 50 prostate anche di 100 grammi, contro i 15-20 di una sana. Ma non si arriverebbe a questo punto se la patologia venisse intercettata a 40 anni e curata anche con un cambiamento degli stili di vita e col buon cibo", incalza Mirone.

Ma quale deve essere il menù? "Una piccola quantità di pasta - elenca l'urologo - ingredienti come il pomodoro, che contiene licopene (endotelio-protettivo), da consumare cotto, il basilico, il pesce azzurro. E molte verdure: tutte quelle a foglia verde, dai broccoli ai cavoli sono ideali. Il peperoncino, in cui è presente la capsaicina che ha un effetto dilatatore, va bene ma in piccole quantità, perché in eccesso diventa irritante per la prostata". Altri alleati sono "la frutta ricca di vitamina C, lo zenzero, il cioccolato che promuove il rilascio di endorfine", gli 'ormoni della felicità', "ed è amico del desiderio". Infine, "fuori la birra, dentro un buon bicchiere di vino rosso, per l'azione antiossidante guidata dal resveratrolo. A tavola, insomma, ci si può curare", assicura.

Senza dimenticare l'effetto 'scudo' dell'attività fisica, "che gli studi hanno dimostrato essere importante anche in relazione a patologie come il diabete, oltre al ruolo nell'abbassamento del peso", prosegue Mirone. E poi c'è il 'potere dell'amore': "Meno lo fai e meno testosterone produci - avverte Mirone - L'attività sessuale, se praticata correttamente, può essere alleata e tenere l'uomo più in forma". Il testosterone andrebbe controllato "dai 40 anni in poi - dice l'urologo - Se un uomo ha valori bassi, pesa oltre 100 kg, è sedentario e fuma, si può intervenire prima sugli stili di vita. Se i livelli di testosterone restano bassi, sotto i 400 nanogrammi, è bene pensare a un'integrazione. Può essere un 'velocizzatore' della normalità, dare la spinta anche all'attività sportiva e alla vita sotto le lenzuola".

Il sesso forte, riflette l'esperto, "è codardo, ha paura delle visite, non si controlla, si disinteressa se gli parli di medicina e prevenzione. Ma con un discorso sugli stili di vita, sullo sport e sul buon cibo, il medico può diventargli amico, trovando un terreno di confronto più morbido".

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