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Torna 'For Girls In Science', basta discriminazioni

12 aprile 2018 | 13.42
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Torna 'For Girls In Science', basta discriminazioni

L'Oréal Italia e il Museo nazionale della Scienza e della Tecnologia 'Leonardo da Vinci' di Milano ancora insieme per la seconda edizione italiana di 'For Girls in Science', il programma creato nel 2014 dalla Fondazione L'Oréal per favorire la vocazione alle carriere scientifiche delle ragazze e dei ragazzi delle scuole superiori.

L'iniziativa - informa una nota - torna attraverso uno show interattivo presentato da Francesco Facchinetti, per ispirare studenti e studentesse allo studio e alla carriera in ambito scientifico-tecnologico, senza preconcetti di genere. L'evento punta a coinvolgere i giovani con un linguaggio a loro vicino, evidenziando gli squilibri di genere presenti nel mondo della scienza e facendoli riflettere sui preconcetti e sulle paure che loro stessi proiettano sulle possibilità di studio e di carriera scientifici.

Per portare la loro esperienza e sfatare gli stereotipi di genere, partecipano tre giovani 'Ambasciatrici delle scienze': Cinzia Chiandetti, psicologa e ricercatrice presso il Dipartimento di scienze della vita dell'università di Trieste; Caterina Mogno, laureata in Fisica all'università degli Studi di Padova; Carlotta Teruzzi, laureata in Scienze biologiche all'università degli Studi di Milano-Bicocca. Selezionate da L'Oréal Italia e dal Museo Leonardo da Vinci tra numerose candidature ricevute da parte di studentesse universitarie e ricercatrici nei settori Scienze della vita e della materia, Ingegneria, Matematica e Informatica, le ambasciatrici prescelte hanno partecipato a un training su comunicazione, public speaking e dialogo con i più giovani sui preconcetti di genere.

"Per il 70% degli italiani intervistati le donne non sono idonee a ricoprire posizioni scientifiche di alto livello", sottolineano i promotori dell'iniziativa che ricordano i dati, evidenziati da "diversi studi", sul 'gap di genere' che in Italia resiste nelle materie Stem (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica). "Il divario ha origine fin delle prime scelte nelle scuole superiori e si rende più evidente nei percorsi professionali".

"Il 33% delle donne italiane che in fascia di istruzione superiore ha seguito studi scientifici non ha beneficiato del sostegno dei professori, rispetto all'esiguo 19% degli uomini". E anche se "la metà degli studenti delle scuole superiori di secondo grado in Italia sono ragazze", tuttavia "la presenza femminile nei percorsi Stem è molto inferiore": in Italia la quota femminile è pari al 42,1% nei licei scientifici, al 68,5% nei licei artistici, al 16,4% negli istituti tecnici e al 21,5% negli istituti professionali. "Le differenze si rafforzano poi all'università, quando le ragazze si allontanano dalle scienze".

Quanto al mondo del lavoro, "in Italia meno del 35% delle posizioni tecnico-scientifiche sono occupate da donne (31,7%), con un tasso che si posiziona come il più basso in Europa". Anche uscendo dai confini nazionali, "a livello mondiale queste disparità non cambiano: le donne non rappresentano che il 25% dei dottori in scienze, meno del 30% delle ricercatrici e soltanto il 3% dei premi Nobel scientifici".

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