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Salute: Forst, ricerca applicata dimostra benefici cure termali

08 giugno 2018 | 18.56
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"Le cure termali sono considerate presidi terapeutici, basati sulla composizione chimica e fisica delle acque termali e dei fanghi. Ecco perché possono essere utilizzate per diverse patologie. Anche i pazienti più complessi possono essere trattati in ambiente termale, come i pazienti con patologie osteoarticolari". Così Marco Vitale, professore ordinario di anatomia umana all’Università di Parma e coordinatore scientifico della Fondazione per la ricerca scientifica termale (Forst) intervendo oggi a Uno Mattina, su Rai 1.

"Sono diversi i campi di applicazione delle cure termali - ha precisato l'esperto - come le patologie reumatiche dell’apparato locomotorio, le patologie otorino-laringoiatriche (in particolare le otiti dei bambini) e dell’apparato respiratorio. Si affaccia anche la broncopneumopatia cronica ostruttiva (Bpco) mentre tradizionali target sono le patologie dermatologiche (in particolare psoriasi), le patologie vascolari e quelle dell’apparato urinario e dell’apparato gastro-enterico (con miglioramento della funzionalità epatica)".

"Le cure termali - ha proseguito - svolgono un ruolo fondamentale per la prevenzione primaria e secondaria di diverse patologie. Qualunque paziente può usufruire delle cure termali con prescrizione del medico di base. Prima di cominciare il ciclo di cura, i pazienti vengono visitati dal medico responsabile dello stabilimento termale che definisce esattamente il protocollo terapeutico da effettuare".

"Il circuito termale rappresenta una grande risorsa per il Servizio sanitario nazionale - ha aggiunto Walter Santilli, professore di medicina fisica e riabilitativa dell’Università di Sapienza, che insieme a Vitale ha stilato il documento di programmazione 2016-2018 del ministero della Salute: "In particolare - ha spiegato - abbiamo coordinato un tavolo su come utilizzare il circuito termale per la riabilitazione in caso di esiti post chirurgici, con quadri patologici non particolarmente gravi".

"Abbiamo inoltre condotto una ricerca svolta con metodo Delphi in cui abbiamo intervistato in forma anonima circa 100 medici italiani specialisti in reumatologia, fisiatria, medicina generale e medicina termale che hanno partecipato alla ricerca. Grande consenso è stato registrato sulle indicazioni, sulla scelta e sull’efficacia del trattamento, in particolare per la cura delle patologie osteoarticolari e dermatologiche, con grandi benefici per i pazienti".

"La stragrande maggioranza delle persone che si cura alle terme - puntualizza - è affetta da patologie osteoarticolari. In questi casi sono particolarmente utili i fanghi anche uniti alla balneoterapia. Infatti la composizione chimica delle acque è tale che i minerali disciolti all’interno, insieme all’esercizio in acqua, facilitano il recupero motorio. Molti impianti termali sono infatti oggi attrezzati per la riabilitazione motoria e respiratoria con la presenza di terapisti della riabilitazione. La Lombardia ha iniziato una sperimentazione con invio di pazienti da riabilitare nei centri termali, così divenendo la prima regione che ha attuato il protocollo del ministero. È fondamentale demedicalizzare i pazienti e metterli in un ambiente che favorisca anche la ripresa psico-fisica dei pazienti", ha concluso.

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