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Oltre 41 mila studenti e 93 corsi, numeri record per la Cattolica

18 gennaio 2019 | 15.39
LETTURA: 7 minuti

(Ipa/Fotogramma) - FOTOGRAMMA
(Ipa/Fotogramma) - FOTOGRAMMA

Con 41.439 studenti iscritti, 147 strutture di ricerca, un totale di 186.600 metri quadri destinati all'attività accademica, 502.829 ore di lezione in un anno, 93 corsi di laurea e 123 master universitari, ma anche un plotone di 1.327 docenti in organico, l'Università Cattolica nel QS Graduate Employability Ranking 2018 è posizionata tra le prime 5 in Italia e nella Top 150 al mondo. Un primato in didattica e ricerca testimoniato dai numeri del Bilancio di missione 2018, in un focus di AdnKronos Salute in vista dell'inaugurazione dell'anno accademico 2018-19. All'appuntamento, in programma il 31 gennaio a Roma, dalle 11 presso l'Auditorium dell'ateneo, è annunciata la presenza del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte.

A testimoniare il valore dell'Università Cattolica, anche il fatto che l'80% dei laureati magistrali trova lavoro entro un anno (uno su 2 entro 3 mesi), con 117 milioni di euro di indotto generato dalle varie sedi dell'ateneo per i territori che le ospitano. Con le sue diverse sedi a Roma, Milano, Brescia e Piacenza-Cremona, la Cattolica è inoltre tra le prime 200 a livello mondiale in 3 macro aree (Arts & Humanities, Social Sciences & Management e Life Sciences & Medicine) e fra le prime 250 in 12 specifiche aree disciplinari, delle 48 analizzate dal QS World University Ranking by Subject 2018 (Theology, Divinity & Religious Studies, Modern Languages, Philosophy, Medicine, Economics & Econometrics, Law, Linguistics, Communication & Media Studies, Psychology, Sociology, Business and Management Studies, Agriculture & Forestry).

I dati testimoniano la crescente popolarità dell'ateneo: gli iscritti alle lauree triennali sono passati da 28.560 nel 2014-15 a 30.008 nel 2017-18, mentre le lauree magistrali hanno conosciuto in 4 anni un aumento di iscritti di oltre il 17% (dal 2014). Sono inoltre 123 i master universitari offerti dall'Università, di cui 20 in lingua inglese e uno in tedesco.

Rilevante anche l'impegno per la ricerca: le risorse finanziarie annue destinate a questo scopo alla Cattolica hanno superato i 30 milioni di euro, per il 90% provenienti da enti esterni e per il 10% frutto di autofinanziamento dell'università. Le attività di ricerca vengono svolte nei dipartimenti e negli istituti. Accanto ad essi operano i centri di ricerca, che sono strutture istituite per la promozione e lo svolgimento di attività finalizzate a specifici obiettivi: le strutture di ricerca sono 147, fra cui 35 istituti, 82 centri e 30 dipartimenti. Solo nel 2017 sono stati 728 i progetti di ricerca attivi, per oltre 57,8 milioni di euro. Ogni anno, poi, l'Università Cattolica investe 500 mila euro per la realizzazione di ricerche di particolare interesse; risultano ad oggi attivi 12 progetti su 3 tematiche principali: migrazioni e migranti, adattamento al cambiamento climatico, crescita di abilità inclusive ed healthy ageing.

Il rettore dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, Franco Anelli, facendo il punto con l'AdnKronos Salute sul presente e sul futuro dell'ateneo, in vista dell'inaugurazione dell'anno accademico dell'ateneo, dice: "La nostra tradizione si caratterizza per lo sforzo costante di elaborare una proposta formativa seria e qualificata, ma anche attenta a comprendere quali saranno le esigenze del futuro, per essere al passo con uno scenario che sta cambiando velocemente. Per promuovere la crescita individuale ci proponiamo di coniugare l'attenzione alla persona con l'insegnamento di competenze appetibili per le aziende".

Un approccio premiato dal fatto che l'80% dei laureati magistrali alla Cattolica trova lavoro entro un anno (uno su 2 entro 3 mesi). "Negli anni sono cambiate le tecnologie e con esse le tecniche di insegnamento - osserva il rettore - Inoltre, rispetto a un passato non troppo lontano i soggiorni all'estero sono diventati un'esigenza inderogabile, al pari degli stage aziendali in contesti nei quali mettere in pratica le conoscenze acquisite. Tutte possibilità che in Università Cattolica sono realizzabili. Così come le offerte di 'double degree' per varie materie economiche, letterarie e ora anche per Medicina e Chirurgia".

Un ateneo sempre più aperto all'internazionalizzazione, che si trova a rispondere ai bisogni di studenti che sono "molto cambiati rispetto anche solo a 10 anni fa. Io - racconta Anelli - come docente ho a che fare soprattutto con matricole, che comprensibilmente si stanno ancora orientando in un contesto per loro nuovo, ma posso dire che rispetto a qualche generazione fa oggi i ragazzi sembrano più stimolati quando si chiede loro di creare collegamenti e di instaurare relazioni tra i differenti argomenti, mentre appaiono meno disinvolti nell'apprendere e padroneggiare un materiale informativo esteso. Rimane il pregio di una spiccata elasticità mentale che si abbina a una naturale apertura al mondo, all'inclinazione per programmi di studio il più possibile personalizzati e ad una diffusa e approfondita conoscenza delle lingue".

Gli studenti di oggi sono "cittadini europei, danno per scontata la dimensione continentale, sono molto aperti, curiosi e hanno una grande capacità nel procurarsi le informazioni". La sfida di un grande ateneo è anche quella di saper "sfruttare questa loro plasticità nell'apprendimento, per formare professionisti preparati e pronti ad affrontare un futuro in rapido cambiamento", conclude il rettore.

Gli iscritti alla Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università Cattolica presso la sede di Roma (anno 2017-18) sono un piccolo esercito di circa 4.635 studenti. Giovani provenienti "da 20 Paesi del mondo. E attratti da un approccio che è centrato sulla persona, più che sulla malattia", sottolinea all'AdnKronos Salute Rocco Bellantone, preside Facoltà di Medicina e Chirurgia Università Cattolica, in vista dell'inaugurazione del nuovo anno accademico all'ateneo. Un appeal, quello della Facoltà di Medicina della Cattolica, "che è in crescita negli ultimi anni: l'ultima volta abbiamo avuto 9.000 candidati per 300 posti a Medicina e mille per 50 posti al Corso di Medicina in inglese".

Il valore aggiunto, per gli aspiranti camici bianchi che scelgono di formarsi alla Cattolica, "è il legame con un grande ospedale come il Policlinico Gemelli divenuto Irccs", rileva Bellantone. Una struttura da 1.536 posti, con 94.509 pazienti dimessi in un anno e 83.419 accessi al Pronto soccorso, secondo l'ultimo Bilancio di Missione. "I nostri studenti frequentano le corsie fin dai primi anni", sottolinea il preside. Operando in una struttura di eccellenza, con importanti centri di ricerca e che offre terapie all'avanguardia. "L'internazionalizzazione dei nostri studenti è un bel successo - prosegue Bellantone - Inoltre da quest'anno abbiamo un accordo con la Jefferson University, prestigioso ateneo statunitense con sede a Filadelfia, che consente agli studenti più meritevoli di accedere alla doppia laurea o 'double degree' in Medicina e Chirurgia, riconosciuta nei Paesi Ue e negli Usa", conclude il preside, che per il futuro della Facoltà di Medicina scommette su una crescita all'insegna di "umanizzazione delle cure e internazionalizzazione".

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