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Mountain Emergency Medicine, Master Bicocca-Insubria

30 maggio 2019 | 13.19
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E' tutto pronto per la quinta edizione del Master in Mountain Emergency Medicine, indirizzato all'alta formazione di medici e laureati all'estero con titoli equipollenti, attivi nel campo dell'emergenza in montagna e in territorio impervio. Si tratta di un corso accademico itinerante, unico in campo internazionale, di durata biennale, ideato nel 2012 dall'Università dell'Insubria e promosso quest'anno in stretta collaborazione con l'Università di Milano-Bicocca, con cui verrà rilasciato un diploma congiunto.

Le lezioni - informa una nota - si tengono in inglese e sono spesso ospitate negli atenei partner in tutto il mondo. Sono in tutto 27 le collaborazioni internazionali, tra le quali le università del New Mexico, di Grenoble, di Innsbruck e di Torino, l'Eurac di Bolzano che ha collaborato fin dall'inizio, l'Air Zermatt Training Center per la parte di elisoccorso, Denali Park in Alaska, Fondazione Montagna Sicura, Club Alpino Italiano e Svizzero, fondamentali nella formazione tecnica in arrampicata e alpinismo, Bergwacht Bayern in Baviera, dove è presente l'unico simulatore al mondo in elisoccorso, I/Fremmont a Chamonix e l'Istituto di ricerca sulle Valanghe di Davos.

I docenti sono circa 150, di cui più della metà stranieri. Sono esperti nelle patologie legate all'alta quota (come l'ipotermia) e delle situazioni di emergenza sanitaria, in particolare elisoccorso e soccorso in eventi catastrofici o durante la pratica di sport estremi. Ma in cattedra ci sono anche piloti, uomini di cultura e alpinisti di fama mondiale, come per esempio Peter Habeler che è stato il primo uomo a salire l'Everest senza ossigeno con Reinhold Messner 41 anni fa, Silvio Gnaro Mondinelli, il sesto uomo al mondo a salire tutti gli 8.000 senza ossigeno, o Matteo Della Bordella, varesino figlio d'arte che dallo scorso anno è presidente dei famosi Ragni di Lecco.

Direttori del Master sono Giulio Carcano, presidente della Scuola di Medicina dell'Università dell'Insubria, e Gianfranco Parati, professore Ordinario di Medicina cardiovascolare e direttore della Scuola di specializzazione in Malattie dell'apparato cardiovascolare all'Università di Milano-Bicocca, nonché direttore scientifico e direttore della Cardiologia all'Istituto Auxologico Italiano, ricercatore di fama mondiale attivo nella ricerca in alta quota. Coordinatore del Master è Luigi Festi, chirurgo dell'Ospedale di Circolo di Varese che lo ha ideato e seguito dal 2012. Referenti per l'Università Milano-Bicocca sono, oltre a Parati, Simona Cionti per la parte amministrativa.

"La montagna - spiegano Parati e Festi - diventa sempre più luogo di vacanza e svago. Ai frequentatori abituali dell'ambiente alpino, alpinisti, escursionisti, praticanti di sport estremi, si affianca ormai da alcuni anni un pubblico nuovo, che cerca una vacanza attiva e sportiva in ambiente incontaminato. Purtroppo questa nuova frequentazione si presenta talvolta poco consapevole e spesso rischiosa. I cambiamenti climatici, poi, così evidenti in questi ultimi tempi, comportano pericoli e situazioni ambientali inusuali e difficilmente gestibili dal punto di vista del soccorso, per la difficoltà del terreno, delle condizioni metereologiche mutevoli e difficilmente prevedibili, e per il possibile grande numero di persone coinvolte. Le operazioni di soccorso in montagna, sia terrestri che con l'ausilio dell'elicottero, sono diventate quindi più frequenti e di difficile attuazione. Necessitano figure sanitarie sempre più preparate professionalmente e se possibile dedicate, in grado di affrontare in sicurezza terreni impervi e difficili, garantendo un soccorso competente, professionale ed efficace".

Sinora si sono diplomati, con successo anche in campo lavorativo, circa 60 medici e paramedici di ogni parte del mondo (Usa, Cile, Argentina, Svizzera, Repubblica Ceca, Olanda, Francia, Italia), idonei ad affrontare situazione di pericolo e soccorso a diverse latitudini, con differenti interventi sanitari, logistici e metodologici. Molti di loro già erano attivi nel campo dell'emergenza territoriale in montagna, altri lo sono diventati. Alcuni hanno fondato a loro volta corsi in Mountain Medicine (in Repubblica Ceca e Cile), uno degli allievi italiani è da pochi giorni responsabile medico del Soccorso alpino e speleologico italiano che fa capo al Cai (Club Alpino Italiano).

E' legato al Master anche un progetto editoriale, il 'Mountain Emergency Medicine Book', con 100 autori tra cui i primi sono Festi, Hermann Brugger di Eurac e Ken Zafren di Anchorage: sarà edito da Edra (ex Masson) a fine estate.

Il Master in Mountain Emergency Medicine inizia a settembre; le iscrizioni, già attive sui siti dell'Insubria e della Bicocca, terminano il 1 luglio. E' richiesta una buona forma fisica, nonché una conoscenza base delle tecniche di arrampicata e alpinismo.

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