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Prevenire rotavirus, prosegue campagna sensibilizzazione

10 giugno 2019 | 18.28
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Prevenire rotavirus, prosegue campagna sensibilizzazione

Proseguono le attività di #unapreoccupazioneinmeno, la campagna di sensibilizzazione di Gsk patrocinata dalla Federazione italiana medici pediatri (Fimp) per aiutare i genitori a proteggere i propri figli e la propria famiglia dalle conseguenze della gastroenterite da Rotavirus (Garv). Si è infatti tenuta ieri al parco Indro Montanelli di Milano una giornata di gioco e informazione dedicata a grandi e piccini, che ha visto una grande affluenza di pubblico.

Nel corso della giornata all’aperto al Parco Montanelli, esperti pediatri sono stati a disposizione per ogni dubbio e perplessità dei genitori, diffondendo informazioni essenziali su questo insidioso virus, su come si manifesta e sulle sue conseguenze. Ma dagli esperti presenti all’iniziativa i neo-genitori hanno potuto apprendere anche e soprattutto come evitarlo in modo semplice e senza rischi, attraverso la somministrazione orale di un vaccino ad hoc. "La prevenzione dell'infezione da Rotavirus più efficace - dichiara Catia Rosanna Borriello, direttore Uoc Vaccinazioni Asst Fatebenefratelli Sacco, Milano - è indubbiamente il vaccino. Dopo 1-2 anni di follow-up, l'efficacia si è dimostrata superiore all'80%: sulle forme più gravi di gastroenterite, che costringono il bambino al ricovero in ospedale, l'efficacia supera il 90%".

La Garv causa una serie di sintomi intestinali altamente stressanti sia per il bambino sia per i suoi genitori. "Il Rotavirus dal punto di vista della frequenza è come il raffreddore, cioè tutti i bambini prima o poi lo prenderanno - dichiara Giovanni Vitali Rosati, Rete vaccini Fimp regione Toscana - ma a sua differenza può essere anche molto grave: si presenta, con febbre, diarrea e vomito, singolarmente o tutti insieme. In quest’ultimo caso, specialmente se il bambino non ha ancora compiuto un anno, l’insieme dei sintomi può provocare una disidratazione pericolosa, che spesso rende necessario il ricovero ospedaliero".

E' prassi comune dover ricorrere all’ospedale con il corollario di ansia, tensione e stress e perdita di giornate lavorative che il ricovero ospedaliero di un bambino piccolo comporta. "È stata un'esperienza dolorosa vedere mio figlio di 13 mesi in un letto d’ospedale, disidratato, stanco, debilitato, con le occhiaie, che mi guardava tra le lacrime per avere dell’acqua che non potevo dargli - ricorda Samantha Bucci, una mamma che ha vissuto la brutta esperienza del ricovero del suo bambino a causa del Rotavirus - avevo un macigno sul cuore perché mi sentivo impotente. Quando è arrivata la mia seconda figlia non ho esitato a farle somministrare il vaccino per il Rotavirus in gocce, che non ha provocato alcun problema e che la bimba ha anche gradito, perché è in soluzione zuccherina".

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