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Potenza

Le estraggono pezzo di tubo da stomaco, era lì da 20 anni

18 giugno 2019 | 13.21
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Largo circa 2,5 cm e lungo circa 6, corpo estraneo 'eredità' di una gastrostomia

(Fotogramma)
(Fotogramma)

Dopo ben 20 anni a una donna di 62 anni è stato estratto dallo stomaco un corpo estraneo, un pezzo di tubo largo circa 2,5 centimetri e lungo circa 6 centimetri risalente a una gastrostomia endoscopica percutanea (Perg) posizionata circa 20 anni prima per un pregresso problema neurologico. Il caso clinico è stato tratto all'azienda ospedaliera regionale San Carlo di Potenza. "Vista l'impossibilità di estrazione in via orale, si è proceduto con una doppia procedura endoscopico-chirurgica perfettamente riuscita eseguita da Angelo Sigillito e Giuseppe Tramutola", sottolinea l'azienda ospedaliera.

La donna è arrivata al pronto soccorso del 'San Carlo' di Potenza con un pezzo di cute distaccato intorno all'ombelico. "Sembrava essere una parte di una gastrostomia endoscopica percutanea, applicazione endoscopica di una sonda che collega lo stomaco all'esterno (attraverso la quale si somministra il cibo), posizionata circa 20 anni prima per un pregresso problema neurologico - evidenziano i medici -. Inutili i tentativi di rimozione, la manovra, infatti, non era praticabile perché, dopo il precedente ricovero, la paziente aveva avuto una tracheostomia con restringimento della parte alta della faringe. La donna è stata portata in sala operatoria e assistita da due anestesisti, senza essere intubata".

"E' stata effettuata quindi una nuova gastroscopia che ha confermato la presenza del corpo estraneo e l'impossibilità di estrarlo dalla bocca. Vista la complessità del caso, si è deciso di effettuare una doppia procedura endoscopico-chirurgia - ricostruisce l'azienda ospedaliera -. I chirurghi sono riusciti a intravedere nello stomaco il punto di passaggio della vecchia procedura e dall'interno è passato un catetere da estrazione verso l'esterno, con il quale Angelo Sigillito è riuscito ad afferrare il corpo estraneo, mentre il chirurgo, Giuseppe Tramutola ha effettuato una incisione cutanea di solo 1,5 centimetri, grazie alla quale si è riusciti ad estrarre il tubo. La paziente - conclude la nota dell'ospedale - dopo 48 ore si è alimentata senza alcune complicanze legate alla procedura".

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